Di seguito le intercettazioni riportate nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di GIUSTI Giancarlo, BELLOCCO Rocco, GALLO Rocco Gaetano, PUNTURIERO Domenico, BELLOCCO Domenico, GALLO Giuseppe e GALLO Gaetano, nella quale il G.I.P., accogliendo in pieno l’impianto accusatorio della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro e gli esiti delle indagini accuratamente condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha ritenuto sussistente un vero e proprio pactum sceleris, ordito dal boss BELLOCCO Rocco ed eseguito dal figlio BELLOCCO Domenico, GALLO Rocco Gaetano, GALLO Giuseppe e da GALLO Gaetano, con la intermediazione di PUNTURIERO Domenico e la essenziale partecipazione di GIUSTI Giancarlo.
Colloquio in carcere del 25 luglio 2009 tre Rocco Bellocco e Rosario Marcellino:
BELLOCCO Rocco: … si … però gli devi dire anche … che non entra la Grasso (rif. Dalle ferie ndr ) … perché se entra la Grasso … poi non usciamo più …
MARCELLINO Rosario; … si… questa sera glielo vado a dire …
BELLOCCO Rocco: … tu … glielo dici … ha detto il suocero mio… siccome adesso c’è la Corte estiva … quindi non c’è la Grasso …
MARCELLINO Rosario: … a Grasso…
BELLOCCO Rocco: … gli dici adesso se … si presenta questo Giudice… al Tribunale della Libertà… abbiamo probabilità … ma se dopo passa questo fatto qua ed arriva quella la l rif. Grasso ndr ) … non lo accetta più…quindi che si aggiornano loro quando c’è perché c’è una speranza su mille… perché se c’è questa qua …1 rif. Grasso ndr) pure per una bottiglia non ne vuole sapere…Un’altra cosa ancora, chi va dagli avvocati qua.. di dire che ci sono due collegi…c’è il collegio della Grasso e il collegio.. di un altro collegio..ci sono due collegi… ed attualmente..anche che lei… si trova in ferie…di non presentarlo in questo collegio qua…di presentarlo nell’altro, che al 99% lo rigettano, di dirlo all’avvocato..”
Colloquio del 31 luglio 2009 tra Rocco Gallo e il figlio Giuseppe:
GALLO Rocco Gaetano: l labiale ndr ) … sono andati con Mimmo (Punturiero secondo gli inquirenti) come gli ho detto io … ma sono andati … oppure gli hanno telefonato …
GALLO Giuseppe :… no siamo andati …a parlare li… siamo andati insieme … pure io …
GALLO Rocco Gaetano: … Tu e Mimmo…
GALLO Giuseppe: … no siamo andati a parlare li io e lo zio Gaetano… poi …
GALLO Rocco Gaetano: ehm… si…
GALLO Giuseppe:… ehm poi Lui (rif aMimmo)
Secondo l’impianto accusatorio, accolto dal Gip, tali intercettazioni dimostrerebbero come il provvedimento del Tribunale del Riesame sia stato “manovrato” dal giudice Giusti, infatti le scarcerazioni sono così motivate:”Nel caso concreto si assiste a comportamenti di familiari o di persone legate alla famiglia che 1) reagiscono ad una provocazione grave, improvvisa ed inspiegabile; 2) sono diretti alla protezione del/dei familiari, in conseguenza di tale aggressione […]Denota, questo, un habitus mentale, un’affinità dei soggetti coinvolti alla violenza tipica di ambienti delinquenziali (e infatti potersi procurare un’arma clandestina indica proprio l’esistenza di tale vicinanza), ma dalle parole intercettate si denota anche la paura che l’aggressione possa essere effettiva e che dalla stessa non ci si possa difendere adeguatamente, non si possano difendere tutti i membri della famiglia. Tanto da ipotizzare ritorsioni estese a chiunque, uomo o donna che sia”.
Secondo gli inquirenti, è una conversazione del 30 ottobre 2009 a fornire uno dei dati fondamentali per la ricostruzione della vicenda. Il detenuto Carmelo Bellocco parla con le figlie e con il cognato. In quell’occasione verrà minimizzato il lavoro effettuato dall’avvocato Armando Veneto (difensore dei Bellocco) per l’ottenimento della scarcerazione. Sarà la figlia Maria Angela a riportare le parole di un altro dei soggetti beneficiati dalla scarcerazione, Rocco Gallo. Chiarissime le parole proferite, così come riascoltate dalla Squadra Mobile: “Ti devo dire una cosa .., Veneto … Veneto ( rif. Avvocato ndr ) … ha detto a Rocco Gallo che il merito è suo se sono usciti pure gli altri … quindi è convintissimo …infatti dice Rocco …ha detto che si sono svenati a soldi… pure per gli altri è merito suo…”. Sarà proprio a questo punto che il più esperto Carmelo Bellocco, capendo che quel tipo di conversazione poteva portare solo guai, cambierà discorso: “No solo chiacchiere dice…hanno trovato un Tribunale della Libertà … onesto…onesto… un Tribunale della Libertà che bisognava farlo per tutti …mentr.e non ha voluto … non ha voluto farlo per tutti”. Ma i tentativi di Bellocco saranno vani, perché le frasi pronunciate saranno oltremodo chiare. Ecco cosa afferma la loquace Maria Angela Bellocco: “… Mico di zio Peppe ( rif. Domenico Bellocco cl. 71 alias Micu u Longu ndr ) ha i detto … che il Tribunale della Libertà era tutto manovrato …”. E ancora: “Ma non c’è stato detto da Veneto… noi abbiamo parlato con altra persona … al matrimonio di Ciccio (Oliveri, ndr) gli hanno dato 40milaeuro per ognuno (indica il nr. 4 con le dita della mano dx) ( labiale ) al giudice…”.
BELLOCCO Carmelo: …ma questo chi era ‘” quell’ avvocato del Tribunale della Libertà…
BELLOCCO Maria Angela: … ( abbassa lo testa facendo intendere di si ndr) l cosi mi è stato detto … ,
BELLOCCO Carmelo: … 06,37 del dvd …si può essere … perché io … so che Mimmo con questo Giudice sono cosi… (dalle immagini si nota che il detenuto
BELLOCCO Carmelo indica il gesto con le dita delle mani facendo intendere che Mimmo e questa persona, sono uniti o molto amici ndr)
BELLOCCO Maria Angela: …. ( lo interrompe nel parlare ndr ),..però… comunque …che gli sono stati dati l’ 40milaeuro … è vero che l’ha detto Lui…
BELLOCCO Carmelo: ma chi Mimmo33 … I
BELLOCCO Maria Angela : … ( abbassa la testa fa intendere di si ndr l …
Il 24 febbraio 2010 la Cassazione, ritenendo a illogiche le motivazioni, annullerà i provvedimenti di scarcerazione, rinviando il caso a una diversa sezione del Tdl reggino. Il 16 e il 23 settembre del 2010 un nuovo Tribunale della Libertà, applicherà nuovamente la custodia cautelare ai tre.
Riguardo la posizione dell’ex magistrato Giancarlo Giusti, secondo il gip di Catanzaro vi è una telefonata, tra Giusti e la sorella, ritenuta come “una sorta di lunga e sofferta confessione stragiudiziale di Giusti. Dopo avere intuito che la comunicazione di avvio di procedimento disciplinare da parte del Csm non potesse che riferirsi ai fatti di ‘quella maledetta estate’ («quella maledetta estate, quella maledetta estate che io mi sono scambiato il turno») Giusti manifesta la propria paura per l’imminente arresto («… è finita per me, guarda che vengono di notte e mi prendono, sai che basta un niente per mettermi dentro»), rimarcando l’oggettiva gravità della situazione («Gabriella, vedi che è gravissima la situazione, ma è gravissima oggettivamente … io c’ho paura, ormai non so più che cosa aspettarmi dalla vita…») e addirittura preannunciando propositi di suicidio («Io adesso scrivo un paio di cose, sistemo le mie cose, perchè non so se ce la faccio, ti… ti lascio indicato dove sono i miei investimenti, le mie cose poi, mio figlio dovrà crescere senza di me»)”.