Nelle prime ore di oggi, 01 dicembre 2015, in Bagnara Calabra (RC) e Scilla (RC) i i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – sezione G.I.P., traevano in arresto:
– CARDILLO Vincenzo, di anni 28,
– SPANTO Annunziato, di anni 28,
– PRATESI Maurizio, di anni 37,
– RAGUSA Antonio, di anni 25,
Tutti destinatari della misura cautelare della custodia in carcere.
– ARENA Carmela, di anni 22,
– PIETROPAOLO Concettina, di anni 44,
– PIETROPAOLO Giuseppe, di anni 42,
– CARDILLO Maria, di anni 25,
– NOVELLA Michele, di anni 53,
Destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Inoltre, veniva notificata la misura cautelare personale del divieto di dimora emessa nei confronti di CICCONE Vittoria, di anni 29.
L’Autorità Giudiziaria emetteva i citati provvedimenti restrittivi concordando con le risultanze investigative assunte dai militari della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, in ordine all’attività d’indagine poi denominata convenzionalmente “CALCARA” con la quale i predetti venivano individuati come responsabili, a vario titolo, dei reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento personale, concorso in ricettazione, concorso in detenzione e porto di arma da fuoco e tentato danneggiamento.
L’indagine traeva origine dal tentato omicidio commesso ai danni di CARDILLO Vincenzo nel novembre del 2013, quando ignoti esplodevano tre colpi di arma da fuoco in direzione dell’automobile dallo stesso utilizzata. L’attività permetteva di attestare come CARDILLO Vincenzo risultasse immerso nel contesto criminale del quartiere degradato della località Calcara del Comune di Bagnara Calabra (RC), dedito al commercio di sostanze stupefacenti e di ogni altro bene provento di attività illecita nonché illegittimo possessore di armi e coautore di tentati danneggiamenti. L’indagine consentiva di ricostruire provate responsabilità secondo le quali i soggetti, seppur non tutti e non stabilmente collegati fra loro, in un’area geografica ben definita comprendente i comuni di Bagnara Calabra e Scilla, erano dediti in particolare alla compravendita di sostanze stupefacenti ed alla ricettazione di rame.
Si accertava, inoltre, come alcuni di loro si fossero resi responsabili di specifici eventi delittuosi di cui sopra perpetrati nella medesima area geografica tra il 2013 ed il 2014.
I destinatari di misura cautelare in carcere sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.