La Corte di Appello di Reggio Calabria ha emesso nella giornata di ieri la sentenza di secondo grado nel processo scaturito dall’Operazione denominata “Lupus in Fabula”.
I giudici di secondo grado (Gaeta presidente, Di Landro relatore e Cappuccio a latere) hanno riformato totalmente la sentenza emessa dal Gup di Reggio Calabria dott. Catalano nei confronti dei tre imputati rosarnesi arrestati nel novembre 2013 e considerati dagli inquirenti appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno ed, a vario titolo, indagati di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di munizioni e di armi comuni da sparo e di armi da guerra, aggravate dalle finalità mafiose e tentato omicidio aggravato da finalità mafiose.
Arena Biagio, difeso dagli avv.ti Michele Novella e Pittelli, condannato in primo grado alla pena di 16 anni di reclusione, è stato assolto dalle accuse di associazione mafiosa e tentato omicidio, e condannato per armi, previa esclusione aggravante art 7, alle pena di anni 4 e mesi 8. Vincenzo Cannatà (difesa avv. Michele Novella) è stato assolto dai reati di tentato omicidio e detenzione di armi (11 anni in primo grado). Infine Rosario Rao (difesa Guido Contestabile e Gambardella), condannato alla pena di anni 14 in primo grado è stato assolto dall’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e condannato in appello, previa esclusione dell’aggravante della metodologia mafiosa, alla pena di anni sei per il reato di detenzione di armi.