Operazione PETROL-MAFIE-dettagli, nomi VIDEO

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L’operazione PETROL-MAFIE SPA rappresenta l’epilogo di indagini condotte su una duplice direttrice investigativa dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli, Roma, Reggio Calabria e Catanzaro – con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e di Eurojust – che hanno fatto emergere la gigantesca convergenza di strutture e pianificazioni mafiose originariamente diverse nel business della illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome.

Sul campo oltre mille militari dei rispettivi Nuclei PEF e dello SCICO della Guardia di Finanza, nonché su Catanzaro dei ROS dei Carabinieri. Mentre sul fronte camorristico risulta la centralità del clan MOCCIA nel controllo delle frodi negli oli minerali oggetto delle misure odierne, sul versante della ‘ndrangheta i clan coinvolti sono PIROMALLI, CATALDO, LABATE, PELLE e ITALIANO nel reggino e BONAVOTA di S. Onofrio, gruppo di San Gregorio, ANELLO di Filadelfia e PISCOPISANI a Catanzaro.

Le indagini sulla ‘ndrangheta: DDA Reggio Calabria.

A Reggio Calabria sono giunte a epilogo complesse indagini condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale I.C.O. di Roma, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che hanno riguardato una struttura organizzata, attiva nel commercio di prodotti petroliferi, gravemente indiziata di aver utilizzato sistemi di frode allo scopo principale di evadere le imposte, in modo fraudolento e sistematico, attraverso l’emissione e l’utilizzo (improprio) delle c.d. “Dichiarazioni di Intento”, sotto la direzione strategica di un commercialista e con la compiacenza di soggetti esercenti depositi fiscali e commerciali, con un controllo capillare dell’organizzazione criminale di tutta la filiera della distribuzione del prodotto petrolifero, dal deposito fiscale ai distributori stradali.

Le investigazioni puntavano a far emergere gli interessi della ‘ndrangheta, della mafia siciliana e della camorra, nella gestione del business del commercio di prodotti petroliferi sull’intero territorio nazionale.

I nomi dei principali membri apicali del sodalizio

RUGGIERO Vincenzo cl ‘35 e RUGGIERO Gianfranco cl’ 61, espressione imprenditoriale della cosca di ‘ndrangheta “PIROMALLI” operante nel mandamento tirrenico della provinciale di Reggio Calabria e, segnatamente, nel locale di Gioia Tauro;
CAMASTRA Giovanni cl’ 64 e CAMASTRA Domenico cl’ 71 e le entità giuridiche agli stessi riconducibili, espressione imprenditoriale della cosca di ‘ndrangheta “CATALDO” operante nel mandamento ionico della provinciale di Reggio Calabria e, segnatamente, nel locale di Locri; gli stessi sono stati, nel tempo, anche al servizio di varie cosche di ‘ndrangheta (PELLE di San Luca, AQUINO di Gioiosa Ionica, CORDI’ di Locri e FICARA-LATELLA di Reggio Calabria);
DE LORENZO Giuseppe cl’ 75, contiguo alla cosca “LABATE” dominante nella zona sud di Reggio Calabria.
Le società investigate (“cartiere”), affermando fraudolentemente di possedere tutti i requisiti richiesti al fine di poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa di settore, presentavano alla ITALPETROLI S.p.A. di Locri – volano della frode – la relativa dichiarazione di intento per l’acquisto di prodotto petrolifero senza l’applicazione dell’IVA; il prodotto così acquistato, a seguito di diversi (e cartolari) passaggi societari, veniva poi ceduto, a prezzi concorrenziali, ad individuati clienti. In sostanza:

la frode si innescava attraverso le forniture di prodotto (in regime di non imponibilità) effettuate dal deposito fiscale (nonché deposito IVA), consapevole e promotore del sistema fraudolento; l’acquisto veniva effettuato, senza applicazione dell’IVA, da imprese cartiere che, prive dei requisiti richiesti dalla normativa di settore per assumere la qualifica di esportatore abituale, presentavano false dichiarazioni d’intento; tali operatori, formalmente amministrati da prestanome nullatenenti, erano riconducibili e gestiti direttamente dall’organizzazione criminale;
le società “cartiere”, attraverso broker operanti sul territorio calabrese, campano e siciliano, vendevano ai clienti finali a prezzi assolutamente concorrenziali, al di sotto del valore di mercato, sfruttando indebitamente il vantaggio economico dell’IVA non versata.
In merito, l’organizzazione investigata, a seguito di un controllo fiscale nei confronti dell’ITALPETROLI S.p.A., ha adottato una serie di accorgimenti che hanno portato ad un mutamento del sistema fraudolento optando per la drastica soluzione di omettere il versamento dell’imposta sul valore aggiunto e sulle accise e, di conseguenza, mandare il deposito definitivamente in default.

Nel corso delle indagini è stato ricostruito:

• un giro di false fatturazioni per un ammontare imponibile complessivo pari ad oltre 600 milioni di euro e IVA dovuta pari ad oltre 130 milioni di euro;

• l’omesso versamento di accise per circa 31 milioni di euro; al riguardo le investigazioni hanno consentito di accertare che i membri del sodalizio, nella fase di default, formavano e trasmettevano all’Agenzia delle Dogane un fittizio (con attestazione falsa di “pagato”) modello F24 attestante il pagamento delle accise dovute dalla ITALPETROLI S.p.A. per il mese di marzo 2019 – per un importo di circa 11 milioni di euro – col duplice fine di scongiurare eventuali controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria e, di conseguenza, proseguire con il disegno illecito.

Nel mese di maggio del 2019, a riscontro all’attività investigativa, è stata sequestrata la somma contante di 1.086.380,00 di euro, occultata all’interno di un’autovettura appositamente modificata per l’occultamento e il trasporto della valuta.

I proventi illeciti, così ripartiti dai membri dell’organizzazione, sarebbero stati in quota parte, reinvestiti nel medesimo circuito criminale e/o impiegati in altre attività finanziarie/imprenditoriali così determinando un giro di riciclaggio – autoriciclaggio, per un importo complessivo pari ad oltre 173 milioni di euro; quota parte di detto importo (pari ad oltre 41 milioni di euro) veniva riciclato su conti correnti esteri riconducibili a società di comodo bulgare, rumene, croate e ungheresi, per poi rientrare nella disponibilità dell’organizzazione medesima.

Riepilogo dei reati contestati e dei provvedimenti eseguiti

TOTALE COMPLESSIVO MISURE PERSONALI: N. 71 (56 OCC + 15 FERMI)
TOTALE SEQUESTRI: 946.500.000 euro

DDA NAPOLI

Misure cautelari personali nei confronti di n. 10 soggetti (6 arresti in carcere, 4 arresti domiciliari). Sequestri per circa 4.500.000 euro.
Reati ipotizzati: artt. 416 bis (associazione di tipo mafioso), 416 bis 1. (circostanza aggravante per reati connessi ad attività mafiose), 512 bis (trasferimento fraudolento di valori), 513 bis (illecita concorrenza con minaccia o violenza), 629 (estorsione) in relazione al 628 comma nn.1 e 3, 648 bis (riciclaggio), 648 ter (impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita), 648 ter.1 (auto-riciclaggio), 240 bis (confisca per sproporzione), 110 (concorso nel reato), 56 (tentativo) e 81 c.p.v. c.p. e artt. 10, 12 e 14 L. 497/74 (detenzione e porto illegale di armi).
Hanno operato 220 Finanzieri del Comando Provinciale Napoli.
Destinatari dei provvedimenti cautelari:

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

1. COPPETA Gabriele, nato ad Afragola il 04.04.1965;
2. COPPOLA Alberto, nato a Napoli il 19.07.1967;
3. D’AMICO Salvatore alias “O’ Pirata”, nato a Napoli il 01/08/1973;
4. LIBERTI Domenico, nato a Napoli il 26.03.1969;
5. MAZZARELLA Francesco, nato a Napoli il 14.05.1971;
6. VIVESE Giuseppe, nato a Napoli il 06.08.1983.

ARRESTI DOMICILIARI

7. ABBONDANDOLO Claudio, nato a Napoli il 22.12.1972;
8. COPPOLA Silvia, nata a Torre del Greco (NA) il 23.02.1995;
9. DI BLASIO Maria Luisa, nata a Napoli il 21.11.1950;
10. FIANDRA Aldo, nato a Casoria (NA) il 20.04.1960;

DDA ROMA

Misure cautelari personali nei confronti di n. 23 persone (10 in carcere e 13 agli arresti domiciliari). Sequestri per oltre 200 milioni di euro.
Reati ipotizzati: associazione per delinquere costituita per la commissione di plurimi reati tributari, illecita commercializzazione di prodotti petroliferi, riciclaggio nonché autoriciclaggio, anche al fine di agevolare le attività di associazioni di tipo mafioso.
Hanno operato 200 Finanzieri del Comando Provinciale Roma.
Destinatari dei provvedimenti cautelari:

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

1. AURIEMMA Ferdinando, nato a Caserta il 19.02.1979;
2. BETTOZZI Anna, nata a Roma il 27/07/1958;
3. BETTOZZI Filippo Maria, nato a Roma il 02/09/1987;
4. COPPOLA Alberto, nato a Napoli il 19.07.1967;
5. D’AGOSTINO Felice, nato a Terlizzi (BA) il 3.02.1982;
6. MERCADANTE Giuseppe, nato a Caserta il 13.01.1979;
7. MOCCIA Antonio, nato ad Afragola (NA) il 13.06.1964;
8. STRINA Roberto, nato il 20.12.1980;
9. SCHIAVONE Armando, nato a Capua (CE) il 07.12.1974.
10. VIVESE Giuseppe, nato a Napoli il 06.08.1983;

ARRESTI DOMICILIARI

11. CIUCCIO Raffaele, nato ad Afragola (NA) il 19.06.1964;
12. COPPOLA Eduardo, nato Napoli il 16.12.1962;
13. COPPOLA Roberta, nata a Torre del Greco (NA), il 02.03.1998;
14. COPPOLA Silvia, nata a Torre del Greco (NA) il 23.02.1995;
15. DEL BENE Vittorio, nato a Nocera Inferiore (SA) il 05.02.1981;
16. DI CESARE Virginia, nata a Roma il 25.09.1993;
17. D’APOLITO Ilario, nato a Vallo della Lucania (PZ) il 13.07.1982;
18. DI FENZA Luigi, nato a Napoli il 22.02.1954;
19. LIBERTI Domenico, nato a Napoli il 26.03.1969;
20. LIONE Marco, nato a Napoli il 31.07.1973;
21. SALVI Stefano, nato a Roma il 08.10.1979.
22. SPADAFORA Gennaro, nato a Torre del Greco (NA) il 28.10.1974;
23. TOSCANO Claudio, nato a Napoli il 13.02.1966.

DDA CATANZARO

Fermo di indiziato di delitto nei confronti di n. 15 indagati
Sequestri per un valore complessivo di 142 milioni di euro.
Reati ipotizzati: associazione per delinquere di tipo mafioso (‘Ndrangheta), estorsione, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, aggravati dalle modalità mafiosa, nonché associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’IVA e delle Accise sui prodotti petroliferi destinati al consumo

Hanno operato 250 Finanzieri del Comando Provinciale Catanzaro e 400 Carabinieri. Più in dettaglio:
• militari del ROS e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il supporto, nella fase esecutiva, dei Comandi territoriali competenti, nonché del XIV Battaglione Carabinieri “Calabria”, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e del G.I.S. (Gruppo Intervento Speciale), per l’esecuzione ad un Decreto di Fermo di indiziato di delitto nei confronti di 15 indagati;
• gli stessi militari per l’esecuzione di un Decreto di sequestro emesso in via d’urgenza dalla medesima Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, di beni ubicati nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Salerno, Verona, Catania, Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, riconducibili (soprattutto) a società di capitali e a ditte individuali operanti nel settore del commercio di carburanti e dei trasporti, oltre a numerosi beni immobili, per un valore complessivo di 142 milioni di euro e in particolare di: 15 imprese operanti nel settore del commercio di carburanti che hanno in gestione 6 depositi e 30 distributori di carburante; 8 imprese edili; 2 imprese di trasporti; 1 società di commercio veicoli; 2 imprese del settore agricolo; 6 società di servizi vari; 161 beni mobili; 249 immobili (tra i quali figurano terreni, appartamenti e ditte).

Destinatari dei provvedimenti di fermo:

1. AGOSTA Alberto Pietro, cl.’86 di Sant’Agata Li Battiati (CT),
2. ANELLO Francescantonio, cl.89 di Filadelfia (VV),
3. BORRIELLO Luigi, cl.’75 di San Giorgio a Cremano (NA),
4. D’AMICO Antonio, cl.’64 di Vibo Valentia,
5. D’AMICO Giuseppe cl. 72 di Vibo Valentia,
6. GIORGIO Salvatore cl.’74 di Chiaravalle Centrale (CZ),
7. MANCUSO Francesco, cl. 57 di Limbadi (VV),
8. MANCUSO Silvana, cl. 69, di Limbadi (VV),
9. MONTELEONE Francesco, cl. 85, di Vibo Valentia,
10. PADURET Irina, cl. 86, di Milano,
11. PORRETTA Francesco Saverio, cl. ’74, di Milano,
12. PUGLIESE Rosamaria, cl.’75, di Nicotera,
13. RIGILLO Domenico, cl.’72 di San Vito Sullo Ionio (CZ),
14. RUCCELLA Giuseppe, cl. 81 di Filogaso (VV)
15. TIRENDI Alessandro Primo, cl.’82 di Gravina di Catania (CT).

DDA REGGIO CALABRIA

Misure cautelari personali nei confronti di n. 23 persone (19 in carcere – 4 agli arresti domiciliari). Sequestri per oltre 600 milioni di euro. Reati ipotizzati: associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode fiscale, riciclaggio e ricettazione.

Hanno operato 500 Finanzieri del Comando Provinciale Reggio Calabria e dello S.C.I.C.O. di Roma con il supporto di altri Reparti del Corpo, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia, Catania, Foggia, Caserta, Salerno, Napoli, Frosinone, Roma, Firenze, Reggio Emilia, Parma, Milano, Torino, Novara e Varese, e, con la collaborazione di organi collaterali esteri e delle autorità giudiziarie straniere coordinate da EUROJUST e INTERPOL in Germania, Bulgaria, Ungheria, Romania, Malta e Spagna.

Destinatari dei provvedimenti cautelari:

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

1. RUGGIERO Gianfranco cl. ‘61,
2. DE LORENZO Giuseppe cl. ‘75,
3. CASILE Antonio cl. ‘69,
4. CAMASTRA Giovanni cl. ‘64,
5. CAMASTRA Domenico cl. ‘71,
6. BONAFORTUNA Cosimo cl. ‘75,
7. SABATINO Salvatore cl. ‘69,
8. ANASTASIO Camillo cl. ‘64,
9. ANASTASIO Mattia cl. ‘91,
10. DE MAIO Luigi cl. ‘80,
11. MUROLO Roberto cl. ‘79,
12. GITANO Mario cl. ‘85,
13. DEVOTO Luigi cl. ‘91,
14. AMOROSO Salvatore cl. ‘66,
15. CEPOLLARO Raffaele cl. ‘88,
16. LEONARDI Sergio cl. ‘78,
17. FABRETTI Carmelo cl. ‘80,
18. BARBARINO Eugenio cl. ’84
19. ROMEO Orazio cl. ‘69.

ARRESTI DOMICILIARI

1. MORABITO Francesco Stefano cl. ‘64,
2. DI MAURO Antonio cl. ‘74,
3. ZECCATO Carla cl. ’68
4. GRIPPALDI Antonino cl. ‘68.

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