“Stop al bullismo! Stiamo bene insieme”. Questo il titolo del convegno dibattito organizzato dai volontari del Servizio Civile Nazionale del Comune di Oppido Mamertina, tenutosi presso l’Auditorium della Scuola Primaria “Mariangela Ansalone”.
L’incontro si inserisce nell’ambito di numerose attività inerenti all’omonimo progetto, che le volontarie hanno svolto con grande spirito di dedizione e di altruismo, “dimostrando di aver fatto proprio quello che è il vero significato del Servizio Civile e divenendo, per il loro concreto operato, motivo di orgoglio non solo per la nostra Amministrazione Comunale, ma per l’intera cittadina”, così ha sottolineato il Sindaco di Oppido Domenico Giannetta.
Le iniziative previste dal progetto, coordinate dalla responsabile Stefania Bruno, sono state illustrate ai presenti da una ragazza che fa parte dei volontari, Jessica Strangio: un’attenta e costante azione di monitoraggio dei bambini durante la loro quotidianità e nei potenziali luoghi in cui si possono verificare episodi di bullismo, ovvero in classe, sugli scuolabus o presso il refettorio e la somministrazione di test anonimi come strumenti utili per svolgere un sondaggio sul grado di bullismo presente.
Il bullismo a scuola è stato il tema centrale dell’intervento della Prof.ssa Daniela Epifanio, Vicaria dell’Istituto Comprensivo, che ha permesso lo svolgimento delle attività anche grazie alla collaborazione di tutto il personale docente.
L’Assessore all’Istruzione Elisa Scerra, moderatrice dell’incontro, ha poi presentato tra i relatori il Prof. Enzo Marazzita, il quale, facendo riferimento alla sua personale esperienza con i ragazzi in qualità di progettista e formatore del Servizio Civile, ha sottolineato l’attualità del tema oggetto dell’incontro e ha tracciato un breve excursus del bullismo nel corso degli anni, fino a giungere ai nostri giorni e alla nuova piaga sociale del cyberbullismo. E proprio a questi metodi di bullismo mediante la rete si è ricollegato l’intervento della Dott.ssa Maria Giovanna Ursida, specialista in relazioni d’aiuto, che ha illustrato gli aspetti tecnici e psicologici di questa forma di prevaricazione e di intolleranza, evidenziando soprattutto le conseguenze e gli stati d’animo di chi ne è vittima e l’importanza del dialogo e dell’esternazione ai genitori, agli insegnanti e alle forze dell’ordine. Ma di particolare interesse è stata la proposta nata dall’incontro: così come “ReThink”, un’idea di una 15enne americana, anche Oppido e la sua scuola avranno un’App per fermare il cyberbullismo. La funzione del software è quella di riconoscere le parole offensive e le tipiche espressioni da bulli, facendo apparire sullo schermo una finestra di dialogo che chiede a chi scrive di ripensarci. L‘idea è stata subito accolta dagli studenti dell’Istituto Tecnico di Oppido, presenti tra il pubblico, che hanno assunto pubblicamente l’impegno a dare attuazione alla proposta nel corso dei loro studi informatici e durante i percorsi di alternanza scuola lavoro, unanimemente rappresentati nell’intervento della Prof.ssa Annamaria Zappia.
L’incontro si è concluso con la premiazione del concorso sul bullismo al quale hanno partecipato i ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di I grado e con la proiezione del video di anteprima della mostra fotografica sulla violenza sulle donne che si terrà nei giorni 7 e 8 marzo e che sarà allestita a cura dei volontari del Servizio Civile, quale ulteriore iniziativa di interesse sociale. Un incontro che testimonia ancora una volta come, per poter affrontare e provare a sconfiggere un male così grave quale il bullismo, occorra un’azione sinergica tra scuola, istituzioni e operatori sociali.