La vicenda risale a 3 anni fa quando nella cittadina della piana scoppiò una polemica a seguito della decisione dell’amministrazione comunale di affidare ad un discutibile personaggio, con precedenti penali, la cura del terreno e della Villa che appartenne a Leonida Repaci.
Quando la questione divenne di dominio pubblico, il sindaco, nel tentativo di sottrarsi dall’indignazione generale, frettolosamente scrisse che la sua amministrazione non aveva mai affidato la custodia del bene pubblico e che non conosceva né il soggetto né i suoi precedenti penali.
E’ a quel punto che intervenni criticando l’atteggiamento irresponsabile dell’ex assessore Pace il quale in precedenza dichiarò che aveva intenzione di consegnare una medaglia d’oro al pregiudicato per ciò che stava facendo a tutela del bene pubblico. Criticai anche il sindaco sostenendo che in realtà sapeva chi fosse la persona al quale l’amministrazione avrebbe voluto affidare il bene.
In seguito i fatti hanno dimostrato che ci fu una condotta a dir poco scandalosa sia del sindaco che del suo ex assessore. Quest’ultimo, durante un consiglio comunale, fu costretto a svelare l’esistenza di una lettera con la quale si affidava sostanzialmente la cura del bene al soggetto. Pace nella stessa occasione sbugiardò anche il sindaco sostenendo che lui seppur genericamente era a conoscenza della sua iniziativa.
In occasione di quel consiglio comunale Barone, nonostante i fatti lo inchiodassero alle sue responsabilità, dichiarò l’intenzione di querelare me e la giornalista Viviana Minasi.
Dall’intenzione passò ai fatti, tant’è che presentò formale querela per diffamazione.
In questi tre anni barone ha dimostrato un atteggiamento ossessivo nei miei riguardi. Infatti, nonostante il Pubblico Ministero per ben due volte abbia chiesto l’archiviazione della querela, ritenendo che non ci fossero i presupposti per lo svolgimento di un processo, lui in modo ostinato si è sempre opposto sperando che potesse trovare un giudice che desse ascolto alle sue ragioni. Invece, assieme al suo avvocato Ciappina, consigliere comunale di maggioranza, è andato a sbattere contro un muro. La parola fine, a questa assurda e infondata querela, è stata data dal Giudice Francesco Luigi Branda che ha definitivamente archiviato il caso.
Appare evidente che il sindaco con la querela ha mandato un messaggio non solo a me ma a tutti i suoi oppositori e ai giornalisti. Con questo metodo ha provato ad intimorire coloro i quali in modo trasparente si oppongono ad una gestione amministrativa che tanti guasti sta provocando alla città.
Purtroppo gli è andata male e se continua con questo metodo si sbaglia e sbagliano pure coloro i quali lo hanno seguito su questa strada sbagliata.
Enzo Infantino