Palmi, Muscari e Randazzo: dopo il disinteresse la minoranza si ricorda del PSC per salvare la faccia

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Il presidente del consiglio comunale di Palmi Avv. Gaetano Muscari ed il consigliere Avv. Antonino Randazzo rispondono all’attacco dei consiglieri di minoranza Ranuccio e Frisina, che avevano accusato la maggioranza di non aver consentito “nonostante ripetute richieste avanzate ai vertici del civico consesso”, alla minoranza consiliare di conoscere il contenuto del realizzando PSC.

Già ieri, commentando l’articolo da noi pubblicato, vi è stato uno scambio di battute, cordiale ma anche sarcastico, tra il Presidente del consiglio palmese Muscari e Ranuccio sul profilo Facebook di quest’ultimo.

Muscari e il consigliere di maggioranza Randazzo per fugare ogni dubbio circa l’operato dell’amministrazione comunale di Palmi, hanno diramato una nota ufficilale nella quale si legge

“È d’obbligo intervenire sulla nota diffusa dai consiglieri di minoranza, Ranuccio e Frisina, i quali lamentano di essere stati esclusi dalla partecipazione ai lavori sul PSC.

Preliminarmente, non si può  non prendere atto dello stato attuale della sinistra palmese, sempre più divisa, non solo all’interno  delle segreterie dei partiti, ma anche tra gli scranni del Consiglio Comunale. Risulta, infatti, quanto mai bizzarra la coppia di fatto Frisina/Ranuccio, due anime diverse, che si ritrovano – cuori solitari – a sottoscrivere interpellanze, mozioni e comunicati stampa, indipendentemente e senza l’ausilio del Capogruppo del PD e del già candidato a Sindaco Salvo Boemi.

A fronte del costante impegno della maggioranza, vicina oggi più che mai ad un risultato epocale, pare trattarsi, in tutta onestà, dell’ultimo strenuo e sgangherato tentativo di proporre una opposizione improponibile, vuota di contenuti e sostanza, volta unicamente ad ottenere una quarto d’ora di celebrità.

L’infelice uscita della premiata ditta Frisina/Ranuccio, arriva fuori tempo massimo: mentre gli stessi erano intenti a prodursi in una nota al veleno, il Presidente del Consiglio Comunale convocava quella stessa Commissione Speciale PSC, da loro ripetutamente disertata e della quale avevano, come sempre, rifiutato la Presidenza.

Inoltre, non può dimenticarsi che la bozza del Piano, unitamente a tutte le tavole del quale si compone, è liberamente consultabile sul sito istituzionale del Comune ed è, de facto, a disposizione di ogni Amministratore.

Ranuccio e Frisina non hanno mai partecipato alle riunioni tecniche ed ai tavoli di consultazione; Ranuccio e Frisina non hanno mai manifestato interesse attivo e propositivo nei confronti del “progetto PSC”; Ranuccio e Frisina, sul punto, non hanno lasciato mai alcuna traccia del proprio impegno amministrativo, se non tramite sterili comunicati stampa o cinguettii sui social network.

Quanto alle domande dei due Consiglieri sulla natura, i tempi ed i contenuti del redigendo PSC, occorre ribattere con fermezza. L’idea dell’Amministrazione e della maggioranza sul futuro della Città è chiara, evidente e – come detto – pubblica.

Dov’erano i due Consiglieri durante l’assemblea con trentatré enti? E dove durante l’incontro alla Società Operaia di Mutuo Soccorso? Dov’erano quando i cittadini – anche i loro elettori – partecipavano concretamente alla redazione del Piano, avanzando proposte tramite i questionari redatti allo scopo? Ed, in particolare, dov’era Ranuccio quando il suo Capogruppo, Francesco Surace, solo qualche settimana fa, forniva un’interessante ed apprezzato contributo alla bozza di PSC in materia agricola? Forse tra i due non corre buon sangue per ragioni di partito; nella migliore delle ipotesi, vi sono preoccupanti problemi di comunicazione tra due esponenti del medesimo movimento politico.

Di quale trasparenza, apertura al dialogo e democraticità parla il duo Ranuccio-Frisina? Il PSC è visto da questa maggioranza come una opportunità accessibile a tutti: è un dato di fatto indiscutibile. Se la sinistra sta solo preparando un pretesto per non votare il PSC in Consiglio Comunale, lo diranno i fatti e, in ogni caso, ce ne faremo una ragione.

Rispediamo, dunque, al mittente le illazioni su affari “oscuri e loschi”, che invece – da sempre – appartengono ad una sinistra rinnovata solo anagraficamente, ma non nel DNA.”

 

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