Ha avuto un grande successo la prima iniziativa pubblica della nostra associazione Giovine Palmi, che domenica 23 Ottobre ha presentato il libro di Francesco Lo Giudice “Il futuro dell’Italia si gioca a Sud”, Apollo Edizioni, riscontrando una notevole ed importante affluenza di giovani palmesi.
Ha introdotto e moderato Salvatore Celi (Giovine Palmi). I saluti sono stati affidati a Giuseppe Ranuccio (già Consigliere Comunale di Palmi). Ne hanno discusso con l’autore Francesco Lo Giudice (Responsabile Cultura ANCI Giovani Calabria), il vicesindaco di Motta San Giovani, Giuseppe Benedetto (Coordinatore Provinciale ANCI Giovani Reggio Calabria) e il Sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo (Coordinatore Nazionale ANCI Giovani).
Salvatore Celi ha introdotto l’associazione giovanile come “Un gruppo di ragazzi che si pone l’obiettivo di riunire il capitale umano dei giovani palmesi nei diversi settori di studio (dalla politica alla cultura, dalle scienze allo sport), con l’intento di non fuggire ed abbandonare la propria città al proprio destino, ma di ribellarsi al sopimento socio-culturale che Palmi sta vivendo. Come Giovine Palmi ci proponiamo di stimolare la rinascita sociale e culturale della nostra città attraverso una serie di iniziative volte al risveglio della coscienza civile”.
Inoltre “Abbiamo deciso di presentare il libro di Francesco, con questo parterre d’ospiti, tutti appartenenti ad ANCI Giovani, perché questi è in linea con la nostra vision e con l’idea di noi e dei relatori tutti, che al Sud si può restare, si può vivere e ci si può sentire realizzati”.
Giuseppe Ranuccio (già Consigliere comunale di Palmi) nei saluti, prendendo spunto dal libro di Lo Giudice, ha trattato diversi temi: dalla “Questione meridionale” ad un’Italia a due velocità. Ha poi analizzato la situazione facendo autocritica: “Non dobbiamo vedere e diffondere solo le negatività che attanagliano questa terra; dobbiamo puntare alla valorizzazione delle nostre risorse umane e culturali. Abbiamo il dovere di diffondere ed esaltare le nostre eccellenze naturali e materiali (Porto di Gioia Tauro, Varia di Palmi, Gole di Sersale, Giganti della Sila) e vedere la Calabria come patria di Pitagora e patria dell’umanesimo. Solo così facendo, puntando su eccellenze, sulle risorse ed esportando buone pratiche il sud potrà davvero emanciparsi ed acquisire autonomia e rispetto”. Concludendo con un invito: “Riappropriamoci del ruolo di innovatori, di esportatori di scienza, progresso e civiltà”.
Giuseppe Benedetto (Coordinatore provinciale ANCI Giovani Reggio Calabria) ringrazia l’associazione Giovine Palmi e giudica come “lodevole l’iniziativa di creare movimento giovanile volto alla partecipazione attiva, che metta insieme i giovani palmesi e crei opinione pubblica”. Giudica poi come “molto interessante, ricco di spunti e di riflessioni il lavoro di Francesco, che nella sua raccolta divulga esempi di eccellenze del meridione ed una serie di potenzialità per far rinascere il Sud”. Successivamente, il vicesindaco di Motta San Giovanni spiega il ruolo di ANCI Giovani ed afferma che “Oggi, l’amministratore locale ha l’obbligo ed il dovere di guardare a lungo raggio, proiettandosi al futuro. Non è da tutti però essere un amministratore locale. C’è bisogno di stare sempre a contatto con le persone e di risolvere i problemi della gente, giorno dopo giorno.”
Gianluca Callipo (Coordinatore Nazionale ANCI Giovani), apprezzando la massiccia presenza di giovani presenti all’evento e prendendo spunto dal capitolo “Buongoverno e Cittadinanza attiva: le ali del progresso” del libro di Lo Giudice, ha esortato i giovani alla partecipazione politica e sociale della propria città: “Io non tollero chi non va a votare, chi disinteressa della vita politica del proprio paese. Partecipare alla vita sociale, politica e culturale della propria città è obbligatorio per tutti i cittadini. A maggior ragione se si è giovani. Voi avete in mano il vostro futuro e non dovete permettere a nessuno di scriverlo per voi.”. Conclude con messaggio sull’opera: “il libro “Il futuro dell’Italia si gioca a Sud”, con la sua raccolta di scritti lancia un messaggio di speranza e di possibilità ai moltissimi giovani presenti in sala. ”
Francesco Lo Giudice, apprezzatissimo dai ragazzi presenti all’evento, ha dialogato con i relatori e discusso nel merito dei diversi brani tratti dal suo libro: da “Cambiare il Sud per cambiare l’Italia” a “Maratea e Favara, esempi di nuovo Sud”; da “Tutti gli italiani dovrebbero sentirsi meridionalisti” a “Buongoverno e cittadinanza attiva: le ali del progresso”.
Nei sui interventi ha dichiarato che lo “Scopo di questa raccolta è quello di continuare a divulgare una convinzione: che il futuro prossimo dell’Italia si giocherà a Sud, in quanto la maggior parte dei fattori ostativi che impedivano nello stesso Sud la valorizzazione delle risorse è venuta meno, per cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni dentro e fuori il contesto nazionale italiano”.
Prosegue: “Una società si sviluppa nella misura in cui valorizza, inventa o attrae le risorse. Una società invece si sottosviluppa nella misura in cui spreca, disperde, mortifica le sue risorse e non riesce a inventarne di nuove o ad attrarne dall’esterno. Per dirla con una metafora: le società sviluppate riescono a trasformare le pietre in oro; quelle sottosviluppate non solo non riescono a trasformare le pietre in oro, ma l’oro che hanno spesso lo fanno diventare pietra”.
Successivamente Lo Giudice afferma come, secondo lui, “Il problema più grande dell’Italia meridionale non mi pare essere la mancanza di risorse, ma quanto l’incapacità di far divenire queste risorse fonte di occupazione e di ricchezza collettiva. L’incapacità delle società sottosviluppate di valorizzare le risorse è tale che esse spesso finiscono con il disperdere quelle più preziose che hanno, ossia quelle umane”
In conclusione, l’autore ha elencato le circostanze, secondo il proprio punto di vista, favorevoli al cambiamento del Sud ed ha affermato come “Ci siano le condizioni affinché un serio programma di sviluppo del sud dell’Italia possa rappresentare la strada maestra non solo per uscire definitivamente dalla crisi ma per avviare tutto il Paese a una nuova stagione di progresso civile ed economico. Il livello della sfida sarà molto alto e i costi del cambiamento saranno inizialmente rilevanti, ma il risultato sarà in grado di garantire coesione nazionale, con un progresso autentico e duraturo.
Spetta a noi valorizzarne gli aspetti positivi e domare quelli negativi della nostra terra. Tutto sta nella consapevolezza e nel coraggio. La consapevolezza che scommettere sul Sud significa attrarre su di esso investimenti interni e internazionali, il che genererà un progresso economico accelerato, intenso e diffuso, che risolverà molti problemi nazionali. Il coraggio sta nell’immaginarlo, nel ritenerlo possibile, e infine nel realizzarlo.
Tutti i cittadini devono sentirsi chiamati in causa, incominciando dal ricercare e dal promuovere le tantissime cose positive che vi sono nelle regioni meridionali: gli sforzi e i successi delle persone, nonché la bellezza e le specificità dei luoghi, per invertire i processi di fiducia e di rappresentazione sociale”.