Nei giorni scorsi, nell’ambito delle attività di monitoraggio dei beni confiscati alla criminalità ai sensi del Codice Antimafia, l’Assessorato alla legalità e ai beni confiscati del Comune di Palmi ha elaborato un documento indirizzato all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, alla Prefettura di Reggio Calabria, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, alle Forze dell’Ordine, al Presidente della Regione Calabria e al Presidente della Provincia di Reggio Calabria.
È stata questa l’occasione per riferire ad ampio raggio circa le azioni politico-amministrative poste in essere dal Comune di Palmi sui beni confiscati alla criminalità organizzata e trasferiti al patrimonio dell’Ente.
Si è osservato, anzitutto, come nel primo decennio degli anni 2000, l’attività del Comune di Palmi in ordine all’argomento in esame non sia stata caratterizzata da particolare sollecitudine. Soprattutto, sul punto, non vi è stata una visione politica di prospettiva. Di fatto, il percorso di restituzione alla società dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha trovato nuovo vigore solo a partire dal 2012.
Per tale motivo, nel biennio che va dal 2 giugno 2012 (data dell’insediamento dell’attuale compagine amministrativa) al 2 giugno 2014, si è resa necessaria un’approfondita analisi preventiva dello status quo.
In esito a tale percorso si è giunti alla determinazione primaria di redigere e proporre al Consiglio Comunale un nuovo “Regolamento per la disciplina della concessione di beni immobili confiscati alla mafia”, atteso che il testo precedentemente in vigore era anteriore al d.lgs. 159/2011.
La normativa regolamentare è stata, pertanto, integralmente novellata con Regolamento adottato dal Consiglio Comunale di Palmi il 20 dicembre 2013.
Lo stesso ha puntato ad avvicinare i beni confiscati alla comunità ed esaltare i valori della legalità e della cultura.
In questo senso, si è previsto – tra l’altro – che in sede di assegnazione dei beni oggetto di avviso pubblico, si attribuisca un punteggio maggiore a quelle proposte che, oltre a rispettare i requisiti posti dal Codice Antimafia, promuovano ulteriori attività progettuali di tipo didattico e sociale.
Ad oggi, al Comune di Palmi sono stati trasferiti 17 beni confiscati. Di questi, 5 sono stati assegnati o in attesa di assegnazione, 8 sono stati destinati ad amministrazione diretta e 4 si caratterizzano per aspetti problematici di carattere amministrativo, sui quali – tuttavia – l’attenzione dell’Amministrazione è alta.
Tra le attività svolte, piace ricordare il bando per l’assegnazione di un fondo rurale posto in località Trachina e di un fabbricato posto in località Garanta, in relazione ai quali si sta provvedendo agli atti conseguenti.
Un fondo rurale posto in località Torre è stato destinato a verde pubblico, mediante un’opera di riqualificazione dell’area, l’installazione di panchine e di una staccionata che la delimita, offrendo un punto panoramico sullo Stretto di Messina. Si procederà a breve all’inaugurazione dell’area, di fatto già utilizzata dai cittadini come punto di aggregazione, che sarà intitolata ad Antonino Cassarà, Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.
Un fondo rustico posto in località Rocca Campana (parte alta, attigua a località Trodio), è stato integralmente riqualificato. Sul posto sorge, oggi, una piazza che sarà intitolata al Capitano Emanuele Basile, Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.
Il fondi rurali posti in località Sirena rientrano nell’area di intervento del progetto finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Calabria nell’ambito dei Piani Integrati di Sviluppo Locale, c.d. “Dorsale Verde”.
Quanto ai fondi posti in località Rovaglioso, essi sono stati oggetto di più interventi. Come noto, il sentiero che consente l’accesso alla Caletta è stato realizzato dalla Provincia di Reggio Calabria nel 2013 e nello stesso anno, Rovaglioso è stata insignita del Premio “La più bella sei tu” da Legambiente, come una delle più belle spiagge d’Italia. Sono in corso, inoltre, ulteriori interventi di riqualificazione e, in particolare, i lavori per la condotta dell’acqua e per l’illuminazione del sito. Il luogo – e il fondo confiscato e trasferito al Comune di Palmi – rientra anch’esso nell’area di intervento “Dorsale Verde”.
L’aver concepito un Assessorato ai Beni Confiscati, novità assoluta nel panorama istituzionale, ha consentito in questi anni di affrontare con le idee chiare il percorso di recupero e restituzione alla collettività dei beni, partendo proprio dal nuovo regolamento, elaborato ed approvato in tempi brevissimi. Tale cammino, tuttavia, incontra i limiti posti all’attenzione del Governo dalla “Commissione per l’elaborazione di proposte in tema di lotta, anche patrimoniale, alla criminalità”.
Si pensi, in particolare, alle criticità strutturali e finanziarie, collegate all’amministrazione ed alla gestione dei beni immobili. Già nel 2014, il Prefetto Caruso ha evidenziato che il 50% degli immobili definitivamente confiscati è interessato da ipoteche, mentre il 35% non è destinabile per via delle quote indivise (il bene confiscato è in comproprietà), perché si tratta di immobili abusivi od occupati abusivamente o, ancora, inagibili.
Peraltro, la fase della destinazione dei beni è quella nella quale si avvertono con particolare intensità le difficoltà implicate dal lungo lasso di tempo che solitamente decorre tra il sequestro e la confisca definitiva. In particolare, l’incidenza negativa del fattore temporale determina quasi sempre una sensibile riduzione del valore dei beni.
Inoltre, va evidenziato – fra le difficoltà di questa fase – che spesso mancano le manifestazioni di interesse per i beni confiscati.
In conclusione, l’Assessorato ha richiesto alle Forze dell’Ordine che presidiano il territorio di attivare percorsi di monitoraggio condiviso a cadenza semestrale.
Inoltre, si coglie l’occasione per lanciare un appello alle tante associazioni antimafia attive sul territorio, affinché contribuiscano con ancora maggior incisività al percorso intrapreso dall’Amministrazione.