La Polizia Locale di Palmi, a conclusione di una articolata attività d’indagine, ha tratto in arresto Rosa Grasso, classe ’45, per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione (punito dalla legge 20 febbraio 1958, n.75) su Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Giudice Dr.Paolo Ramondino su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi diretta dal Procuratore Dr.Giuseppe Creazzo. Le indagini svolte dalla Polizia Locale e coordinate dal Sostituto Procuratore Dr.Enzo Bucarelli, hanno avuto impulso dalle segnalazioni di alcuni cittadini residenti in un centralissimo quartiere, che notavano un andirivieni continuo di uomini che, a tutte le ore del giorno e della notte, giungevano da ogni dove per entrare in una palazzina sita sulla via B.Buozzi, strada di accesso al centro storico di questa città, nella quale si notava sovente la presenza di giovani ragazze apparentemente di origini arabe. Si avviava pertanto una attività investigativa di tipo tradizionale che permetteva di individuare l’immobile e la sua tenutaria, Rosa Grasso, commerciante in pensione e già titolare di un bar sulla stessa strada. Grazie ai servizi di appostamento e pedinamento gli uomini della polizia locale acquisivano gli elementi necessari per comprendere che in quell’abitazione si svolgeva una consolidata attività di meretricio e quindi, su richiesta della Procura della Repubblica, si avviava contestualmente un’attività tecnica con intercettazioni telefoniche che si protraevano per qualche mese. Grazie ad esse ed ai riscontri eseguiti su strada dagli agenti che portavano all’individuazione di un grandissimo numero di clienti provenienti da tutta la provincia, si riusciva a chiudere il cerchio sulle dinamiche criminali che vedevano al centro di tutto la Grasso Rosa quale promotrice e titolare della “casa a luci rosse”. Era lei che offriva il suo domicilio a ragazze bisognose o del mestiere favorendone l’attività di prostituzione, attività che veniva ben propagandata e promossa, oltre che con il “passa parola” tra clienti, anche grazie anche ai servizi offerti dalla rete internet sulla quale si rilevavano numerosi annunci per sesso a pagamento accessibili a chiunque attraverso un semplice motore di ricerca. Da una verifica in rete l’annuncio è stato trovato in ben 5 siti internet nei quali vi erano immagini esplicite delle escort, che venivano esposte come merce, e veniva indicato come indirizzo dell’incontro “Palmi centro”. Ai numeri inserzionati rispondevano le ragazze e, a volte, la stessa Grasso Rosa che contrattava le prestazioni per loro conto. Le risultanze investigative permettevano di appurare che la Grasso metteva a disposizione la sua casa e la sua rete di clienti pretendendo dalle giovani ragazze dal 40% circa fino al 50% degli incassi, che si aggiravano dai 60 agli 80 euro a secondo della prestazione richiesta. A corollario dell’operazione, sempre su disposizione del Giudice Dr.Ramondino dietro richiesta della Procura, è stata posta sotto sequestro preventivo l’abitazione in uso alla Grasso, ritenendo l’Autorità Giudiziaria che il mantenimento della “casa di prostituzione” avrebbe potuto protrarre le conseguenze dei reati. L’arrestata, dopo le formalità di rito, è stata associata presso la sezione femminile della Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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