Palmi, Solano: vergognosa gestione dei beni pubblici

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La revoca  all’associazione “Leonida”  della gestione del teatro all’aperto in località Motta è un coperchio finalizzato a chiudere (seppellire) le torbide vicende di malcostume  e le discussioni sulle complicità col malaffare da parte degli amministratori comunali.

La storia comincia con un bando di gara dai criteri così particolari, anche in merito ai tempi, ai requisiti ed alle fidejussioni,  che  ha ingenerato il sospetto di essere “calibrato” su misura per favorire qualcuno.  Infatti, alla gara partecipò soltanto l’associazione Leonida, che si aggiudicò la gestione della struttura per i 10 anni previsti.

Il primo anno di gestione si è caratterizzato per la trasformazione del Teatro in un’appendice dell’annesso ristorante, sicchè  gli effluvi  delle  fritture di pesce facevano da contorno alle rappresentazioni teatrali e si diffondevano nell’ambiente insieme ai rumori acciaiosi della posateria, in competizione con le note degli spettacoli musicali.

Il ristorante era ben frequentato da assessori e consiglieri di maggioranza,  appalesando un sodalizio tanto evidente quanto inopportuno.

Finita l’estate il presidente della “Leonida” denuncerà  un assessore per  estorsione ed in esito alle indagini l’amministratore viene arrestato – a Palmi non era mai accaduto l’arresto di un assessore in carica.

 Dalle carte del fascicolo emerge che le pretese dell’amministratore  (cene non pagate, incarichi e assunzione della fidanzata)  volevano essere la contropartita volta a  ripagare della corsia preferenziale e dei favoritismi ottenuti  con la concessione del teatro.

Il secondo anno -estate del 2015 – si caratterizza per la sensazione di abbandono del teatro, senza un programma di spettacoli, e con un bassissimo utilizzo  della struttura,  pressoché limitato ai saggi delle scuole di danza cittadine.

Con la revoca della concessione, avvenuta nei giorni scorsi, apprendiamo che il presidente della “Leonida” ha abbandonato il campo, non risponde alle convocazioni da parte del comune, e dunque si chiude questa triste parentesi .

Una torbida vicenda di malaffare, politicamente squallida, maturata in un contesto di amministrazione della cosa pubblica veramente riprovevole. Le responsabilità penali, ove ce ne fossero, li dovrà accertare la magistratura. Le responsabilità politiche sono invece già evidenti e tutte in capo al sindaco e gli altri componenti della maggioranza.

Lorsignori cercano di nascondersi dietro un dito e  ritagliarsi il ruolo delle belle statuine, ma è del tutto evidente che le decisioni e le conseguenti responsabilità per l’affidamento della gestione del Teatro  coinvolgano tutta la giunta. 

Le vicende del Teatro sono l’ennesimo inciampo nel cammino tortuoso di una giunta che si è maldestramente barcamenata tra ricatti ed interessi clientelari, senza una visione politica, senza un orientamento ideale,  senza una progettualità e dunque una giunta inadeguata al governo della città.

Era chiaro a tutti e sin da subito che in quell’affidamento ci fosse del torbido, che le modalità le limitazioni ed i tempi di quel bando fossero sospetti, che le frequentazioni politico/amministrative alle cene nel ristorante del teatro fossero la restituzione di favori ricevuti (sulla pelle dei cittadini). L’unico a non accorgersi di nulla è stato il sindaco e chi con lui condivide la responsabilità politica di questa sciagurata amministrazione.

Palmi ha bisogno di nuovo slancio, di una classe dirigente che abbia cultura politica e spirito di servizio. L’amministrazione Barone è arrivata al tramonto ed è bene che si tolga di mezzo al più presto, anche per prevenire la buia notte che segue il declino e proteggere la città dai colpi di coda di una compagine la cui spregiudicatezza è pericolosa per sé e per gli altri.

Dr Domenico Solano

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