Le dimissioni in massa di cinque consiglieri comunali ha determinato a Palmi una situazione difficile, che sta facendo del male solo alla città ed ai cittadini. La scelta dei consiglieri di opposizione Salvatore Boemi, Giuseppe Ranuccio, Fortunato Ferraro, Francesco Surace e Giovanni Bonaccorso di dimettersi, ha creato un vuoto che sta paralizzando l’attività del Consiglio.
Infatti ad oggi una sola surroga è stata formalizzata, quella di Giuseppe Zampogna che ha accettato di entrare in Consiglio al posto di Bonaccorso. Sul versante del centrosinistra invece, è stato già ufficializzato il diniego ad assumere il ruolo di consigliere da parte di Felice Repaci, e per il resto tutto tace.
Non è dato sapere, ad oggi, se gli altri consiglieri chiamati ad entrare in Consiglio comunale accetteranno o meno l’incarico a quasi un mese dalle dimissioni. Indiscrezioni fanno sapere che almeno tre dei quattro consiglieri del centrosinistra subentranti, non accetteranno di rivestire il ruolo di consigliere, determinando così il protrarsi di una situazione paradossale.
Partecipazione Popolare ritiene che questo comportamento sia irresponsabile e che meriti quantomeno delle spiegazioni. Perché i consiglieri rifiutano di rivestire un ruolo istituzionale così importante, tradendo la volontà espressa dai loro elettori? Non è sottraendosi alle proprie responsabilità che si fa il bene della città, ma assumendo un ruolo politico con cui “servire” Palmi ed i palmesi.
La situazione di degrado in cui versa la città è sotto gli occhi di tutti: Palmi sta pagando amaramente le conseguenze di anni ed anni di abbandono e disinteresse da parte della politica, e chi è chiamato a ricoprire un ruolo politico così importante, non può voltarle le spalle e lasciarla morire.
Dott. Francesco Managò
Presidente Partecipazione Popolare