Partita la salma di Soumaila Sacko, il migrante ucciso

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La salma di Soumaila Sacko ha iniziato, all’aeroporto di Lamezia Terme, il viaggio di ritorno a casa, in Mali. A dare l’ultimo saluto al bracciante maliano e sindacalista ucciso lo scorso 2 giugno in una fabbrica dismessa mentre recuperava alcune lamiere per costruire un riparo all’interno della baraccopoli di San Ferdinando c’erano alcuni amici e compagni di lavoro e una delegazione dell’Unione sindacale di Base. “Soumaila oggi torna dalla sua famiglia – ha detto Aurelio Monte, dell’Usb Calabria – e per noi oggi è un giorno di dolore: Soumaila doveva tornare sulle sue gambe al proprio Paese, purtroppo l’Italia lo rimanda indietro chiuso in una bara”.
    Il feretro, dopo una sosta a Fiumicino, ripartirà mercoledì sera, destinazione Addis Abeba e poi Bamako, dove ad attenderlo troverà una delegazione Usb guidata da Aboubakar Soumahoro.
    “L’Usb lotterà – è detto in una nota – perché i riflettori sulla vicenda di Soumaila non si spengano e verità e giustizia siano fatte”.
   

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