Riceviamo e pubblichiamo
La deputazione calabrese 5stelle, invece di nascondersi dalla vergogna per aver votato contro i propri elettori, sul bando per le periferie ci propina l’ennesima montagna di bugie.
I fondi c’erano tutti, stanziati in due tranche con leggi della Repubblica: la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) e la legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di stabilità 2017). I progetti sono stati selezionati sulla base di una graduatoria (altro che assenza di valutazione) e lo Stato ha concluso con tutti gli enti locali una convenzione che ha validità giuridica a tutti gli effetti con tanto di via libera della Ragioneria dello Stato.
Nel loro delirio di male fede mista a insopportabile ignoranza, i parlamentari 5 stelle confondono le pere con le mele. I fondi delle periferie sono dello Stato e vengono dati ai Comuni; i fondi dell’avanzo di amministrazione sono dei Comuni, e quindi con questa operazione lo Stato li taglia ai Comuni. Imparino la differenza tra bilancio di cassa e bilancio di competenza, prima di parlare altrimenti producono solo danni e disastri. L’intesa sancita dalla Corte Costituzionale si poteva trovare in un quarto d’ora in Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali, invece loro con questo pretesto hanno smontato tutto, producendo danni incalcolabili sui bilanci degli enti locali. L’aspetto ancora più odioso di questa vicenda è che è stata compiuta un’operazione che colpirà soprattutto il Sud, perché alla fine la Lega farà recuperare i fondi ai Comuni del Nord amministrati dalla Lega stessa e sul tappeto, per colpa loro, si sarà ancora e una volta un solo sconfitto: il Mezzogiorno.
Enza Bruno Bossio
Deputata Pd