Riceviamo e pubblichiamo
REGGIO CALABRIA – E’ chiaro, a chi conosce un minimo di storia, che i flussi migratori sono fenomeni perenni e inarrestabili da secoli e secoli ed è, dunque, un’idea alquanto surreale immaginare di poter mai bloccare un processo, oseremmo dire fisiologico, dell’umanità.
Ancor più surreale e materialmente impossibile è poi l’idea di poter gestire l’accoglienza e la permanenza dei richiedenti asilo non prevedendo o addirittura eliminando i fondi per un fenomeno esistente e davanti al quale non si possono chiudere né gli occhi, né tanto meno le frontiere.
Ma non è certo intrisa di tale surrealità l’idea del Partito Democratico reggino sulle politiche dell’immigrazione. I migranti possono e devono diventare una risorsa attiva e produttiva per i territori che li accolgono: è questa la politica da seguire. Quanto scritto giorni fa da Giuseppe Falcomatà, relativamente al ripopolamento dei centri calabresi in via di desertificazione, non è semplicemente un’idea realistica, ma un fatto evidente e concreto.
Il futuro candidato a sindaco di Reggio conosce evidentemente molto bene ciò che da anni accade in alcuni comuni della Calabria che aderiscono alla rete SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Lo SPRAR, probabilmente ignorato da alcuni amministratori e dirigenti politici, è il sistema pubblico per l’accoglienza ben strutturata e organizzata dei richiedenti asilo e rifugiati, diffuso su tutto il territorio italiano, secondo una collaborazione tra Ministero dell’interno ed enti locali.
Riace, Caulonia, Benestare, Gioiosa, Bivongi e altri (citando solo i comuni della provincia reggina) sono l’esempio concreto di come, attraverso la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, l’immigrazione possa favorire l’incentivazione del ciclo economico produttivo di piccoli centri in oblio.
Tralasciando il lato umanitario che è scontato, è necessario sottolineare, dunque, tutti gli aspetti positivi relativi a un’accoglienza integrata ben gestita dei migranti sul territorio calabrese: il ripopolamento di vie deserte di paesi interni , il riutilizzo di case sfitte, la riattivazione delle piccole attività commerciali ferme per mancata utenza, ma soprattutto la riabilitazione di mestieri in disuso e poco apprezzati dai giovani calabresi.
Il regolamento internazionale prevede che i richiedenti asilo chiedano protezione allo Stato su cui approdano e l’Italia, spesso, è solo la terra su cui sono costretti a sbarcare per forza di una geografia naturale. Si discuta di questa normativa internazionale che regola il diritto di asilo e non si critichino a prescindere le buone intenzioni di chi si preoccupa di individuare delle politiche adeguate per sostentare coloro che si trovano spesso costretti a chiedere asilo nel nostro Paese.
Diramare note rabbiose, così come fatto dal centrodestra reggino a seguito della proposta di Giuseppe Falcomatà, non è certo utile ad affrontare una problematica difficile come quella dell’immigrazione. Ci si unisca, invece, alla proposta del nostro candidato Sindaco, si lascino da parte gli istinti demagogici, le discriminazioni e l’odio razziale e si facciano proposte e ragionamenti utili all’accoglienza, alla sicurezza ed al miglioramento delle condizioni di chi ospita e di chi viene ospitato.
Comprendiamo che il non aver individuato ancora colui che guiderà la coalizione di centrodestra alle prossime amministrative possa creare tensioni e nervosismi tra i dirigenti locali, ma è necessario fare proposte concrete e pragmatiche, rinunciando a scontri di matrice ideologica che non possono in alcun modo contribuire alla risoluzione del problema.
Problema a cui il Partito Democratico lavora già da tempo anche attraverso le proposte di Giuseppe Falcomatà e, nelle scorse settimane, con un’interrogazione presentata al Ministro dell’Interno dall’on. Demetrio Battaglia sulle iniziative che il Governo intenderà adottare per sostenere e supportare la città di Reggio Calabria nell’ambito dell’emergenza sbarchi, al fine di non creare tensioni in una città già gravata da numerosi problemi.
L’accoglienza di primo soccorso che Reggio Calabria si è ultimamente trovata a gestire è stata affrontata egregiamente, ma, appunto, è di primo soccorso e non basta. Bisogna andare oltre con delle proposte politiche concrete e attuabili atte a incrementare l’ integrazione dei migranti che non devono essere visti solo come vettori di cose negative, ma come un potenziale fattore di produttività.
Partito Democratico Reggio Calabria
Sandra d’Aquino,
Responsabile Dipartimento Immigrazioni,
Federazione provinciale del Partito Democratico