Il consigliere regionale Giuseppe Pedà, componente della III Commissione Sanità, interviene sull’istituzione del servizio di emodinamica all’ospedale di Polistena, rivolgendo un appello al Commissario prefetto Meloni dell’Asp5 di Reggio Calabria “perché si consenta di azzerare la corsa contro il tempo per le centinaia di pazienti che arrivano in condizioni critiche, con un impegno di spesa inferiore a quanto si spende per i trasferimenti d’urgenza”.
Dice Pedà: “Condivido le riflessioni del dott. Enzo Amodeo, stimato cardiologo e direttore dell’U.O.C. – UTIC P.O. di Polistena in merito all’istituzione, peraltro prevista dall’atto aziendale, del servizio di emodinamica nel sopracitato presidio ospedaliero dove già esiste un reparto di cardiologia dotato di ottime attrezzature e di un’eccellente équipe medica capace di dare risposte assistenziali ad un vasto bacino d’utenza; una terapia intensiva cardiologica all’avanguardia e una U.O.C. di Rianimazione attrezzata con strumentazione moderna. E ritengo opportuno rivolgere un appello alla grande sensibilità del Commissario dell’Asp di Reggio Calabria, Prefetto Meloni, da qualche mese impegnato in una grande ed encomiabile opera di risanamento e di ripristino delle regole all’interno della stessa azienda, affinché valuti la fattibilità di quanto auspicato, dando risposte agli utenti e agli operatori di una sanità che, oltre a rientrare nel perimetro della legalità, torni ad essere efficiente ed efficacie”.
Aggiunge Pedà: “L’analisi del primario Amodeo mette a fuoco le potenzialità di alcune realtà ospedaliere della provincia di Reggio, che consentirebbero, in tempi brevi, la realizzazione della rete per le emergenze-urgenze in cardiologia. Particolare ruolo riveste l’emodinamica, struttura in cui si eseguono importanti esami diagnostici per varie cardiopatie e si effettuano procedure terapeutiche mininvasive d’emergenza per sindromi ischemiche acute cardiache e nell’infarto miocardico acuto. I pazienti vengono sottoposti soprattutto alla coronarografia che visualizza le strutture vascolari e cardiache, evidenziando eventuali restringimenti o occlusioni delle arterie coronarie che portano il sangue ossigenato al cuore. Specie nell’infarto miocardico acuto, l’équipe di emodinamica può disostruire l’arteria occlusa con tecniche mininvasive come il palloncino, micro-aspiratori (che aspirano i trombi sempre presenti nelle coronarie occluse) o filtri (messi per impedire ai trombi di andare in circolo quando il vaso viene riaperto). È quindi un servizio essenziale e irrinunciabile in una moderna cardiologia la cui mancanza nella brillante cardiologia dell’Ospedale di Polistena –continua Pedà- è illogica e, oltre a procurare disagio ai medici che vi operano, causa serie difficoltà a quei pazienti cardiopatici, spesso gravi e problematici, che vi sono ricoverati e che necessitano di diagnosi invasiva o di terapia interventistica e devono sottoporsi al tormento di un temporaneo trasferimento presso l’Emodinamica di altri ospedali”.
Sottolinea ancora Pedà: “E’ assurdo che le migliaia di utenti del bacino pianigiano, che aumenta vertiginosamente nel periodo estivo, siano considerati cittadini di serie B, non meritevoli di un servizio salvavita ed essenziale per la loro salute, e che quelle centinaia con dolore toracico acuto debbano essere dirottate in altre strutture lontane, con grave disagio per i pazienti e i loro parenti. È assurdo che proprio nelle emergenze cardiologiche, in cui ogni minuto è vitale e il ritardo mortale, sia prolungato il trasporto e quindi l’intervento, e ancor più considerando la complessità orografica, le lunghe distanze e la difficile viabilità del nostro territorio. Ormai da tempo –sostiene il consigliere regionale- i cittadini mostrano insofferenza e indignazione per la situazione della sanità nel comprensorio e rilevano la necessità che gli enti competenti diano delle precise risposte alle loro legittime aspettative per il miglioramento della qualità della loro vita mediante adeguati servizi sanitari. Ci sono le condizioni affinché il servizio di emodinamica possa essere istituito a Polistena, ci sono le capacità professionali e la volontà professionali per gestirlo. Inoltre, parafrasando il dott. Amodeo, l’istituzione di tale struttura comporterebbe un impegno di spesa che, comunque, non è superiore a quanto si spende per trasferimenti in urgenza, con tutti i rischi annessi e connessi, di pazienti critici, che mediamente sono circa dieci a settimana, nei vari Centri Hub del territorio, peraltro oberati di lavoro per via della crescita esponenziale delle malattie cardiovascolari e non sempre disponibili a ricevere i malati inviati. Una lotta contro il tempo – ha giustamente sottolineato il dott. Amodeo – che potrebbe essere azzerata da una ulteriore opportunità intrinseca allo Spoke di Polistena: la presenza ed imminente attivazione dell’Eliporto, che consentirebbe l’accesso immediato in ospedale dei pazienti da rivascolarizzare in una Emodinamica e di tutti i pazienti critici bisognevoli di cure intensive”.