Un numero consistente di telefoni è stato scoperto e sequestrato nel carcere di Corigliano Rossano dalla Polizia penitenziaria dell’istituto coadiuvata da altri agenti accorsi da altre strutture calabresi in occasione di una una perquisizione straordinaria pianificata dal comandante di Reparto della Polizia penitenziaria, con la supervisione dei direttori.
Lo riferisce una nota della Fp Cgil Polizia penitenziaria Calabria.
“L’operazione si è svolta all’alba di ieri – è detto nella nota – si è conclusa nelle prime ore oggi.
Oltre ai cellulari sono state trovate anche delle sostanze stupefacenti e varie armi bianche artigianali”. “Il materiale – afferma Angelo Boeti, coordinatore regionale Fp Cgil Polizia penitenziaria Calabria – è stato subito messo a disposizione della magistratura che ora proseguirà negli accertamenti necessari, considerato che il carcere di Rossano ‘ospita’ anche una Sezione di Alta Sicurezza con detenuti AS2 (terrorismo ed eversione internazionale) e AS3 (criminalità organizzata, traffico internazionale di stupefacenti)”.
Per Mirko Manna, della Fp Cgil – Comparto Sicurezza, “‘l’operazione è frutto di quell’incessante lavoro di intelligence e abnegazione del Corpo di Polizia penitenziaria a dispetto di tutte le difficoltà in cui si trovano a lavorare i poliziotti penitenziari, soprattutto quella della carenza di organico. Conosciamo bene la piaga dei telefonini in carcere che vengono ritrovati quotidianamente in tutti gli Istituti penitenziari d’Italia, ma il sequestro di ieri nel carcere di Rossano, deve far comprendere alle istituzioni di quanto sia delicato ed esposto in prima linea il lavoro della Polizia penitenziaria per il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata internazionale che non si fa problemi a continuare a gestire traffici ed impartire ordini anche in carceri di ‘Alta Sicurezza’”.