Picchia moglie incinta e minaccia di ucciderla con motosega – arrestato

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Avrebbe sottoposto la moglie a reiterate condotte vessatorie e prevaricatorie e per questo è stato arrestato in applicazione del “Codice rosso”, la normativa entrata in vigore nel luglio 2019 a difesa delle donne contro la violenza di genere.

L’arresto è stato eseguito da personale del Commissariato di Lamezia Terme della Polizia in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura.

L’uomo, già condannato per associazione mafiosa oltre che per resistenza a pubblico ufficiale, ex sorvegliato speciale, ex libero vigliato, è ritenuto inserito a pieno titolo in una cosca mafiosa operante a Lamezia.
È accusato di maltrattamenti in famiglia.

Dalle indagini svolte dall’Ufficio anticrimine del Commissariato lametino, sotto le direttive della Procura, sarebbe emerso che l’uomo aveva sottoposto la moglie a ingiurie, violenze fisiche e morali, tali da cagionarle sofferenze, privazione ed umiliazioni ed ingiuriandola frequentemente.

Durante la gravidanza l’avrebbe minacciata di buttarla per le scale e da ultimo, nel maggio scorso, avrebbe minacciato la donna di ucciderla con una motosega.

L’arresto di oggi segue quello fatto il 27 maggio scorso dal team di specialisti che il Commissariato ha destinato permanentemente a questo delicato settore. In quella circostanza è stata eseguita un’altra ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura nei confronti un soggetto già noto alle forze dell’ordine, con la quale è stato disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinamento alla convivente e l’applicazione del braccialetto elettronico per maltrattamenti in famiglia. Dalle indagini sarebbe emerso che l’uomo da anni sottoponeva la compagna a violenze fisiche e morali, molestie telefoniche e, facendo abuso di sostanze alcoliche, anche ad aggressioni fisiche. Ad aprile l’aveva portata in una località montana, lasciandola a piedi, priva del telefono cellulare per poi allontanarsi in auto. Lo stesso giorno aveva portato con se i figli minori, senza darne notizia alla compagna, per trascorrere la notte fuori casa, ospite di conoscenti. La donna, allarmata, si era rivolta al Commissariato che che aveva rintracciato i minori.

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