La Regione Calabria è l’unica regione a non aver avviato il processo di dematerializzazione della ricetta rossa, introducendo subito la ricetta elettronica entrata in vigore con dpcm del 14 novembre 2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre scorso. Ovviamente questo è solo il provvedimento attuativo dell’art. 13 , comma 2 quater, decreto legge 21 giugno 2013 convertito con modificazione alla legge 9 agosto 2013 n° 198.
Ebbene, la Regione Calabria ha avuto ben due anni e mezzo per introdurre la ricetta elettronica, senza causare disagi ai cittadini calabresi.
Ma il presidente Oliverio dal momento del suo insediamento è stato troppo distratto per cercare di risolvere i problemi che affliggono la sanità calabrese e ha concentrato tutte le sue forze correndo a Roma per essere nominato lui commissario alla sanità, ottenendo però un bel due di picche dal suo Partito.
Lo stesso Renzi ha deciso con fermezza di mandare il commissario Scura a risolvere l’emergenza della sanità in Calabria, il quale pero’ è troppo impegnato a fare tagli drastici e radicali, senza ascoltare le esigenze che provengono dai territori, cosicché fra poco si troverà ad affrontare un’emergenza che poteva essere risolta con ampio margine.
Lungi poi che il problema sia stato affrontato in tempi utili dal Consiglio Regionale o dalla Terza Commissione Sanità dello stesso consiglio, presieduta dal Consigliere del PD Michelangelo Mirabello. I consiglieri regionali, quando entrano nell’astronave di Palazzo Campanella, instaurano distanze siderali con la realtà che li circonda e con i problemi che ogni giorno affrontano i calabresi.
Noi con Salvini, tramite i nostri parlamentari attueremo tutte le opportune iniziative per tutelare il diritto reale alla salute dei calabresi, affinchè la nostra regione possa mettersi in linea con il resto delle altre sanità italiane e che il solco di questo ritardo venga colmato urgentemente. È giusto che i responsabili paghino questo disservizio e che non vada tutto come sempre in cavalleria, perché proprio questo modo di fare ha portato la nostra Calabria ad essere la più povera d’Italia. Noi con Salvini, vogliamo estirpare dalle istituzioni calabresi di ogni livello questo modo di fare, vigilando e agendo senza dare tregua per tutelare gli onesti calabresi.