Di seguito nota stampa del prof. Giovanni Laruffa, consigliere comunale del Partito Democratico
Ad un certo punto del proprio percorso familiare, professionale, sociale è politico, è d’obbligo soffermarsi ed analizzare ciò che ha ruotato e ruota intorno alla tua vita.
Oggi voglio fare un’attenta riflessione sull’aspetto politico che mi ha accompagnato dai 18 anni fino ad oggi e che credo continuerà ad accompagnarmi anche per il resto della mia esistenza.
Un percorso non facile, ma sempre lineare e coerente con i principi di lealtà, correttezza, moralità, legalità, emancipazione e riscatto sociale del mondo del lavoro, difesa dei diritti dei meno abbienti, che mi ha dato tante e tante soddisfazioni, probabilmente al di la dei miei meriti.
Parlo di un percorso non facile perché lo scontro politico, anche duro, era all’ordine del giorno, ma mai degenerava nell’offesa, nell’insulto, nella prevaricazione, restava sempre nell’ambito della normale, ribadisco anche se dura, dialettica politica nella quale si contrapponevano due o più, modi di vedere le prospettive politiche.
Oggi, constato che, ormai da tempo purtroppo, non è più cosi, si pensava che potessero esserci ravvedimenti, ma la realtà quotidiana dello scontro politico si compendia nel tentativo becero di “distruggere” l’avversario (qualcuno parla di nemico) che non la pensa come te.
Allora ci si travisano storie immobiliari romanzate (forse qualcuno farebbe bene a guardare in casa propria), squallide operazioni di discredito professionale, tentativi d’inquinare l’immaginario collettivo ipotizzando comportamenti “contra legem”, ecc.
Siamo arrivati al punto che, dopo un’intera mattinata chiuso nella stanza del “padrone” un tal dipendente comunale e neanche uno degli ultimi, partorisce un manifesto nel quale sono palesi ed evidenti, comportamenti decisamente contrari al “Codice deontologico del pubblico dipendente”, questi sì “contra legem”.
E nessuno, tra quelli che avrebbero il compito, così come previsto dalla norma, di richiamare all’ordine, profferisce parola.
Se questo continua ad essere il clima e alla normale scadenza elettorale mancano ancora sei mesi, mi domando cosa potrà accadere a ridosso della stessa, probabilmente compariranno dossier artatamente confezionati, si centuplicherà il ricorso alla malafede, l’insulto, l’ingiuria, la diffamazione.
Se essere catalogato tra i “nemici” o per essere più precisi svolgere il tuo compito di oppositore, vuol dire essere, vuoi o non vuoi, sottoposto alla gogna, forse è opportuno incominciare a rendersi conto della necessità di fare qualche passo indietro.
Siccome è notorio a tutti che, di fatto, sono considerato uno dei possibili antagonisti all’attuale gestione della cosa pubblica a Polistena, tant’è che, spinto da tanti amici di varie estrazioni politiche, nonché dal mio stesso Partito di appartenenza, ho pubblicamente ipotizzato la possibilità di una messa a disposizione della mia esperienza e competenza, realtà oggettiva che nessuno può mettere in discussione, al servizio dei polistenesi.
Il fuoco di sbarramento si è moltiplicato, tant’è che, come si diceva, si imbeccano, anche, taluni dipendenti per buttare veleno e falsità (forse sarebbe salutare che qualcheduno facesse una qualche riflessione su fatti accaduti e meschini comportamenti successivi).
Ad onor del vero, innanzi a tale stato di fatto, che si consuma nel più assoluto silenzio generale, l’unica riflessione plausibile è quella che ognuno di noi deve fare con se stesso, sganciato anche dai vincoli di appartenenza.
“Sul piano strettamente personale non sono interessato alle elezioni comunali del 2015 e quindi ad essere sottoposto al più becero linciaggio da parte degli avversari”. Mi uniformerò e seguirò le decisioni, circa le alleanze e le proposte, che definiranno gli organi del mio Partito, dando tutto il contributo possibile per l’affrancamento del nostro paese.
Spero, finalmente, di essere liberato dal pesantissimo fardello che, spesso in solitaria, sono stato costretto a sopportare in questi ultimi anni.
Fermo restando che fino alla scadenza natura del mandato di Consigliere comunale di minoranza, continuerò a svolgere il ruolo cui sono stato demandato dai concittadini.
Sulla prospettiva mi piace l’ipotesi avanzata da alcuni amici, dopo questa mia esternazione, che prevedrebbe un’ampia coalizione cittadina con soggetti giovani, culturalmente preparati all’impegno ed all’attività politica ma che non abbiano interagito in precedenza con esperienze nella gestione amministrativa.