Quattro studenti sono stati ascoltati ieri dagli inquirenti nell’ambito dell’incidente probatorio sulle presunte violenze sessuali compiute da un’insegnante su alcuni alunni di una scuola scuola media del rione Scanzano di Castellammare di Stabia (Napoli) dove ricopriva l’incarico di insegnante di sostegno.
Gli inquirenti della Procura di Torre Annunziata stanno cristallizzando le versioni dei fatti rese dai ragazzi durante le indagini e domani, tra gli altri, sarà la volta anche dell’unico studente che, secondo il racconto reso, sarebbe stato costretto a subire un vero e proprio atto sessuale nella cosiddetta “saletta”, il luogo dove la prof e gli studenti si incontravano e dove sarebbero anche stati proiettati dei video dall’esplicito contenuto sessuale alla presenza dell’insegnante e degli alunni.
Nella giornata di oggi anche gli altri tre studenti della scuola media Salvati di Castellammare di Stabia, che avrebbero fatto parte del gruppo di ragazzi della “saletta”, dove sarebbero avvenuti abusi sessuali e sarebbero stati costretti a vedere filmati a sfondo pornografico, hanno confermato davanti al gip Luisa Crasta i racconti che hanno portato lo scorso 13 gennaio una professoressa di sostegno di 37 anni in carcere per violenza sessuale e induzione a compiere atti sessuali.
Tra i piccoli allievi ascoltati nell’ambito dell’incidente probatorio per i presunti fatti avvenuti nell’istituto del rione Scanzano, c’è anche colui il quale ha raccontato di essere stato costretto a subire abusi dalla professoressa all’interno dei locali dove sarebbero avvenuti gli incontri.
Locali definiti poi, appunto, “saletta”, nome dal quale sarebbe sorto un gruppo di messaggeria composto dalla stessa docente e dai ragazzini una volta che i locali utilizzati a scuola sarebbero stati interdetti.
I ragazzi avrebbero inoltre, come già avvenuto ieri, confermato di avere visto filmati a sfondo pornografico all’interno dei locali dove a turno (a gruppi di due o tre) venivano condotti dalla docente di sostegno di uno di loro.