Hanno trascorso la notte nella palestra comunale allestita per accoglierli i cento profughi giunti a Gioia Tauro nel primo pomeriggio di ieri. Il gruppo di migranti che è stato temporaneamente affidato a Gioia Tauro si trova dunque ancora qui, e la situazione è per il momento tranquilla. In questo primo giorno di accoglienza i profughi sono stati circondati di assistenza e sostegno da parte non solo dei volontari della Protezione civile, della Croce Rossa e dell’associazione Alaga, ma anche dei cittadini gioiesi. Nonostante l’accenno di protesta che alcuni residenti della zona in cui si trova la palestra avevano generato alla vista di volontari e forze dell’ordine muniti di tute e mascherine, la permanenza dei cento profughi nella città del Porto si sta rivelando umana e solidale. I volontari della Prociv, la Croce Rossa e l’Alaga, coordinati dai loro responsabili, li assistono nelle esigenze, fornendo loro pasti caldi, bevande e brandine sulle quali riposare. Alcuni residenti delle vicinanze della scuola, avendo avuto modo in queste ore di constatare l’umanità e la disperazione di questi giovani profughi, hanno mostrato solidarietà fornendo abiti e cibo e hanno compreso che le mascherine rientravano solo in una misura preventiva, dal momento che i migranti giunti a Gioia Tauro non hanno presentato gravi condizioni di salute ma soltanto stanchezza e qualche decimo di febbre per il caldo e i viaggi affrontati prima di giungere qui. Vestiario e vivande stanno giungendo da molti cittadini, e le associazioni che si stanno occupando dell’accoglienza lanciano un appello per la donazione di abiti, cibo e prodotti per l’igiene personale. A contatto con i migranti ospitati, i volontari hanno ascoltato le loro storie e hanno comunicato con loro anche grazie al lavoro di mediazione linguistica che hanno offerto alcuni cittadini che conoscono l’inglese ed il francese. La permanenza dei cento profughi a Gioia Tauro, prevista per un breve tempo, dovrebbe concludersi nei prossimi giorni, quando i migranti saranno trasferiti in strutture di accoglienza più attrezzate, presumibilmente a Crotone. La zona resta sorvegliata dalle forze dell’ordine, permettendo di sventare qualche lieve agitazione, ma nessuna barriera si è creata tra questi improvvisi ospiti e la popolazione, c’è anzi tanta solidarietà.
RAFFAELLA CARUSO