Ricevo giornalmente una serie di sollecitazioni da parte dei residenti del Quartiere collinare di Gallina, circa la mancanza di interventi inerenti il trattamento delle palme secolari malate, presso una delle piazze più significative del quartiere, “Piazza Tripepi”, a causa dell’azione distruttiva dell’ormai conosciuto punteruolo rosso, coleottero originario dell’Asia e micidiale parassita di molte specie di palme, che si deposita sulle foglie e bruca ciò che trova, con la conseguenza che gli alberi risultano cavi all’interno e che oggi ha attaccato non solo le palme del Lungomare ma anche quelle delle zone periferiche ( Gallina, Pellaro, Modena, Gebbione, Viale Messina, Gallico, Catona, ecc.).
Qualche mese fa, ho richiesto un intervento tecnico con missiva indirizzata ai competenti Organi, affinchè si adoperino in maniera celere a disporre il trattamento necessario per bloccare l’azione distruttiva di questo insetto, ma ad oggi, mio malgrado, devo constatare che nulla è stato compiuto.
Non considero il Verde Urbano un onere, bensì una risorsa e ritengo doveroso, come ha fatto lo stesso Falcomatà nel mese di Dicembre 2013, segnalare l’attacco che stanno subendo le palme da parte del famigerato punteruolo rosso affinché si possa prendere un serio provvedimento.
Può sembrare forse, un problema di secondaria importanza, viste tutte le problematiche sociali e lavorative che investono oggi la nostra città; ma preservare il patrimonio botanico cittadino rientra tra i compiti di cui ogni Amministrazione deve occuparsi ed è per questi motivi che la terna Commissariale, in risposta a quando denunciato da Falcomatà, lo scorso 29 Gennaio 2014, ha emanato un’ordinanza, intimando a tutti i proprietari di terreni e operatori del settore, di effettuare su ogni palma misure di monitoraggio che portino ad individuare immediatamente la presenza del punteruolo rosso. La stessa ordinanza invita, inoltre, a comunicare obbligatoriamente l’eventuale possesso di una pianta infestata dalle larve, pena delle sanzioni di natura amministrativa e penale.
La mobilitazione urgente per eradicare il punteruolo rosso della palma risponde a due importanti sfide: la salvaguardia di un patrimonio eccezionale – emblematico per molte città, in particolare ritengo per Reggio Calabria – e l’incolumità delle persone e delle cose.
Infatti, in aggiunta al danno estetico, c’è un concreto problema legato anche alla sicurezza ed all’incolumità: queste piante, non autoctone ma importate nel periodo Liberty, hanno ben attecchito, raggiungendo una diffusione, soprattutto urbana e dimensioni capaci di caratterizzare gli ambienti in cui sono state inserite. È chiaro che tenersi qualche tonnellata a penzoloni sopra la testa non è molto salutare, quindi bisogna avviare complesse attività di espianto, finalizzate a rimuovere le palme morte, destinandole a luoghi di smaltimento ove, se possibile, limitare la proliferazione di questo insetto.
Dunque, la Giunta Comunale, non stanziando oggi qualche centinaio di euro per la cura e la sopravvivenza delle palme, sembra preferirne l’estirpamento, per poi servirsi di mezzi meccanici importanti, quali ruspe, gru autosollevanti e motoseghe, con un successivo maggior onere di gestione a carico del bilancio comunale.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
CAPOGRUPPO DI REGGIO FUTURA
MAIOLINO ANTONINO