“L’allarme lanciato del mondo delle imprese reggine sul fenomeno delle interdittive antimafia e sui ritardi del varo delle “white list” è un tema che riguarda da vicino anche la pubblica amministrazione. Perché, di fatto, le interdittive rischiano di fare arenare i procedimenti legati alle gare d’appalto e all’esecuzione delle opere pubbliche con gravissimi danni nei confronti della collettività”. Il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa interviene nel dibattitto sull’argomento, avviato nei mesi scorsi in sede di audizioni della Commissione parlamentare Antimafia e, di recente, alimentato dai vertici dall’Associazione degli Industriali reggini.
“L’attuale normativa, infatti, provoca il blocco degli interventi – sostiene Raffa – che il più delle volte rischiamo di dover ripartire da zero. I ritardi fanno lievitare i costi per il committente, soprattutto in termini di adeguamento dei prezzi, mentre rimane invariato l’obbligo del pagamento delle rate dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, senza, di contro, avere la possibilità del completamento delle opere. E ciò provoca un senso di sfiducia nelle istituzioni con la collettività costretta a subire gravi danni sociali. La mancata realizzazione delle opere, pertanto, contribuisce a tenere bassa la qualità delle vita e dei servizi erogati ai cittadini. Il danno non riguarda soltanto, come giustamente rilevano le associazioni di categoria, le imprese, ma anche la collettività. Le interdittive, effettivamente, dimostrano di essere uno strumento amministrativo ormai superato, come peraltro dimostrano le sentenze del Tar che fanno emergere tutti i limiti di questa procedura. Appare altresì superata la normativa sullo scioglimento dei comuni, come hanno rilevato di recente tanti autorevoli esponenti del mondo istituzionale e politico. Più che colpire gli organi democraticamente eletti, ritengo, infatti, che sarebbe opportuno ripristinare i controlli di merito sui provvedimenti amministrativi”.
E sulla “White list”, il Presidente della Provincia di Reggio, rileva che si tratta di “strumenti efficaci che, assieme alla centralizzazione delle stazioni uniche appaltanti, garantiscono condizioni di maggiore trasparenza e di minore permeabilità alla criminalità organizzata nel settore dei lavori pubblici. A questo punto – termina il Presidente della Provincia di Reggio Calabria – è indispensabile una nuova legislazione, capace di perseguire l’obiettivo della massima trasparenza in tutti i procedimenti della pubblica amministrazione rispetto al principio della legalità, nella sua accezione più ampia, che non implichi soltanto obblighi e doveri in capo a chi è tenuto a far osservare la legge, ma precisi bene i termini delle garanzie previste per i cittadini: sia che si tratti di imprenditori che di politici.