“L’ospedale di Polistena deve essere salvaguardato e in questa direzione siamo impegnati come Amministrazione provinciale, ma come rappresentanti di questo territorio siamo costretti a scontrarci con una gestione commissariale burocratica e sorda”. E’ quanto affermato dal presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, nel corso del suo intervento telefonico al programma “Quinta colonna” di Rete 4 condotto dal giornalista Paolo Del Debbio e in cui era ospite il sindaco di Polistena. “Sappiamo che le prospettive per questo ospedale – ha proseguito Raffa – non sono delle migliori. D’altra parte esiste il progetto per la realizzazione a Palmi dell’ospedale unico della Piana che però, nella migliore delle ipotesi, vedrà la luce solo fra dieci anni. Un tempo inaccettabile ma, soprattutto, una soluzione che non appare sufficiente a tutelare il diritto alla salute dei cittadini di Polistena e del comprensorio che usufruisce dei servizi di questo presidio. Altro che chiusura – ha aggiunto Raffa -: quella realtà necessita di una implementazione dei servizi”.
Il Presidente dell’Ente intermedio ha aggiunto: “Il vero nodo per la sanità reggina è legato ad un generale processo di desertificazione dei servizi sanitari essenziali che, oltre Polistena, riguarda anche Locri, Melito Porto Salvo, Scilla e altri centri del reggino. Processo che non sembra però preoccupare più di tanto chi oggi ha la competenza e dunque il potere di decidere sulle sorti della sanità calabrese, ovvero il commissario ad acta, Massimo Scura. In questo quadro – ha sottolineato Raffa – ritengo che sia necessario potenziare le strutture ospedaliere territoriali e garantire un diritto alla salute che oggi appare una mera enunciazione di principio”. Secondo Raffa, “il piano di rientro che ci è stato imposto dal governo e dalla Regione Calabria è assolutamente irrealizzabile. Ribadiamo il nostro impegno – ha poi concluso il presidente della Provincia -, e ricordo che sul tema nei prossimi giorni si terrà una manifestazione al fianco dei sindaci e delle comunità reggine, affinché nella nostra provincia non resti solo sulla carta la salvaguardia del più importante dei principi della Carta costituzionale: quello alla salute e, dunque, alla vita”.