Rampelli (FDI): Berlusconi preferisce il PD al M5S

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Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 Sull’atteggiamento di Berlusconi durante la conferenza stampa post-consultazioni. “L’atteggiamento avuto da Berlusconi mentre Salvini leggeva il comunicato congiunto non ha infastidito –ha affermato Rampelli-. Ritengo fosse un atteggiamento anche per sdrammatizzare un po’. Invece la dichiarazione finale forse era meglio evitarla perché quello che di rilevante doveva emergere era stato già letto e non c’era bisogno di fare alcuna sottolineatura che magari poteva dare l’impressione che ci fosse una diversa sensibilità nel centrodestra e un diverso giudizio rispetto alla sintesi elaborata dai tre leader poco prima. Penso sia un dato fisiologico che Berlusconi sia a disagio per essere passato in secondo piano rispetto al leader Salvini, dato che fino a pochi mesi fa la persona che aveva maggiore evidenza e maggiore autorevolezza era lui. Oggi che il partito più votato è la Lega e la persona più esposta è Salvini ci può essere qualche aggiustamento da compiersi anche con la relazione con il circuito mediatico”.

 Berlusconi preferisce il PD al M5S? “I 5 Stelle hanno tenuto fin qui un atteggiamento molto aggressivo nei confronti di Berlusconi, ai limiti della delegittimazione democratica –ha dichiarato Rampelli-. Non credo che questo sia un modo giusto per affrontare questa fase storica che prevede che si debbano mettere insieme quei numeri che la legge elettorale non ha conferito a chi ha vinto le elezioni per formare il governo. La politica dei veti esercitata da Di Maio in maniera fastidiosa e puerile sicuramente ha indispettito Berlusconi. Quindi automaticamente ci può essere questa lettura, che Berlusconi preferisca fare un governo col Pd piuttosto che con il M5S. Io tra i due non vedo grandi differenze, ma i 5 Stelle sono arrivati secondi in classifica e se ci si vuole adeguare al consenso manifestato dai cittadini è più giusto e logico cercare un dialogo con il M5S che non con il Pd che invece è il grande sconfitto di questa tornata elettorale. Potrebbe essere anche male interpretato un governo costruito con chi per 5 anni ha gestito l’esecutivo, ottenendo poi un giudizio del tutto negativo da parte degli italiani. Non c’è la predisposizione da parte nostra a fare un governo col Pd, fermo restando che dobbiamo comunque mettere insieme i numeri per costruire un nuovo governo, questo è un imperativo categorico in democrazia. Non c’è soluzione alternativa. L’ipotesi di un governo solo col Pd da parte di Forza Italia non si sostiene perché non ci sono i numeri. C’è un centrodestra che è il baricentro di qualunque alleanza che deve dialogare con altre forze politiche per provare a costruire un governo. Io penso che in prima battuta occorra necessariamente rivolgersi ai 5 Stelle, fermo restando che loro dovrebbero cessare ogni politica dei veti e delle discriminazioni”.

 Sull’ipotesi di un mandato a Casellati o Giorgetti. “In queste settimane, anche per la distrazione del circuito mediatico, ci è sembrato quasi che le elezioni le avesse vinte qualcun altro, invece noi abbiamo quasi il 42% dei parlamentari e siamo in testa alla classifica quindi l’incarico deve essere dato al centrodestra e nella fattispecie a Matteo Salvini –ha affermato Rampelli-. Poi se il Capo dello Stato dovesse decidere di dare vita ad una serie di approfondimenti con un incarico esplorativo al Presidente del Senato si vedrà, ma la nostra richiesta è quella di un incarico pieno dato a Salvini”.

 Sull’ipotesi di un ritorno alle urne. “Tornare a votare con questa legge elettorale rischierebbe di riprodurre la medesima situazione –ha dichiarato Rampelli-. Mi auguro che nelle prossime settimane possa essere accolta la proposta che in questa fase è stata respinta da Pd e M5S di introdurre tra le competenze della Commissione speciale la correzione all’attuale legge elettorale con l’introduzione di un premio di maggioranza. Noi detestiamo questa legge elettorale e non si può tornare a votare con questa legge. Comunque non ci auguriamo il voto anticipato, penso che i cittadini italiani pretendano che le forze politiche varino un governo. Noi stiamo lavorando senza mettere veti a nessuno, purtroppo li riceviamo”.

 Sulla crisi siriana. “Qualcuno pensa soltanto, come si fa con il Risiko, a mettere dei carrarmatini sulla carta geografica –ha affermato Rampelli-. Noi invece abbiamo come interesse prioritario che l’Italia e l’Europa crescano nella sicurezza e nella pace. Crediamo si debba ripartire dallo spirito di Pratica di Mare, favorendo un dialogo tra i due giganti Usa e Russia”.

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