I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito delle attività di polizia economico–finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale correlate all’attuale emergenza sanitaria, economica e sociale, hanno avviato controlli nei confronti dei soggetti percettori dei cosiddetti “Bonus spesa Covid-19”, erogati dai Comuni della provincia e destinati alle famiglie in evidente stato di bisogno e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza in atto.
Le attività ispettive avevano già permesso, nel novembre scorso, di accertare che 91 nuclei familiari del Comune di Africo avevano dichiarato di trovarsi in condizioni di difficoltà economica ovvero di indigenza, tali da non consentire nemmeno il minimale approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità, ottenendo indebitamente il beneficio dall’ente comunale.
controlli sono proseguiti, dunque, nei confronti di circa 100 nuclei familiariresidenti nei comuni grecanici di Condofuri e San Lorenzo che, sulla base delle autocertificazioni presentate dai richiedenti, hanno elargito complessivamente 70.265,73 euro.
In 13 casi è emerso che uno o più componenti dei nuclei familiari controllati, a seconda dei casi, avevano: ricevuto lo stipendio, anche per cospicui importi, a fronte di rapporti d’impiego regolari, percepito il Reddito di Cittadinanza, indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate (non compatibili con il beneficio richiesto e percepito) oppure alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma da percepire.
Sono state irrogate sanzioni amministrative per indebita percezione di erogazioni pubbliche e sono stati segnalati i trasgressori agli enti comunali di competenza, per avviare il recupero delle somme indebitamente percepite.
Le attività di controllo testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito a danno della spesa pubblica nazionale, a tutela delle uscite statali, al fine di prevenire e reprimere, in un periodo di grave crisi economica causata dall’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Covid-19, le fattispecie di indebita percezione, frode e malversazione delle risorse pubbliche, destinate agli aiuti alle famiglie e alle imprese.