Quello che è successo al Granillo sabato sera è un episodio deprecabile. Posso comprendere il sano sfottò tra tifoserie avversarie, ma non posso tollerare gesti inqualificabili posti in essere da soggetti privi di ogni valore morale e civile. Le parole scritte nello striscione esposto allo stadio nella curva sud, luogo degli ultras della Reggina, che augurano che Catania sia distrutta dalla lava (coreografia non concordata tra società Reggina e Questura), sono espressione di un’assoluta irresponsabilità, che non meritano nessun commento, se non una ferma condanna. Stiamo visionando le immagini della Polizia Scientifica per l’irrogazione dei provvedimenti di DASPO e segnalerò l’episodio all’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive per gli aspetti di competenza. Questo rientra nelle mie prerogative e sarò fermissimo sul punto”. Durissime le parole del Questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi a seguito dell’iniziativa posta in essere lo scorso sabato sera da una frangia della tifoseria della Reggina, i quali all’inizio del secondo tempo hanno esposto uno striscione con scritte di discriminazione territoriale nei confronti dei supporter del Catania che sostenevano la squadra etnea allo stadio Granillo, “Nessun elefante vi protegge, prima o poi la lava vi distrugge”. Sul terreno di gioco poi sono arrivati anche fumogeni lanciati dai tifosi reggini che hanno portato alla sospensione per qualche minuto del match. Per questi motivi, la Questura di Reggio Calabria vaglierà la posizione degli autori del gesto sconsiderato e di quelli che hanno sostenuto l’iniziativa. Qualcosa è saltato nelle relazioni tra Questura e Società e per queste ragioni sarà esaminata anche la posizione dello S.L.O, cioè del responsabile della Società preposto ai rapporti con la tifoseria. Stamattina, per l’episodio è stato convocato in Questura anche il presidente della Urbs Reggina per discutere assieme di quanto accaduto.