Riceviamo e pubblichiamo
Leggiamo con interesse e attenzione tutto quanto viene scritto intorno alla Tendopoli di San Ferdinando e facciamo sempre tesoro di tutte le riflessioni e osservazioni utili ad arricchire il dibattito e a favorire soluzioni più adeguate.
Non possiamo però nascondere che, spesso, ci troviamo di fronte a descrizioni che, pur riflettendo grande parte di verità, obbediscono al bisogno di stupire, di provocare indignazione solleticando la pancia del lettore.
La ricerca dell’effetto giornalistico impedisce di sovente una più seria analisi che, invece, la drammaticità della condizione impone a tutti quanti noi. E’ appena il caso di ricordare che ci troviamo di fronte a un fenomeno di carattere epocale e che tale fenomeno insiste, con tutto il suo potenziale tellurico, in un territorio, come quello della Piana, tradizionalmente deprivato e segnato da profonde lacerazioni sociali.
Il recente articolo su Corriere TV lo scorso 8 gennaio e il comunicato diramato da Campagne in Lotta il 7 gennaio, pur evidenziando legittimamente molte persistenti criticità, fanno credere che non ci sia stata nessuna attenzione nei confronti dello spinoso fenomeno.
Così facendo si mette in ombra la verità ma si mettono in ombra anche gli sforzi compiuti per interrompere un percorso di anarchia e di degrado e aprire sentieri nuovi di vicinanza umana e di dignità.
Un cammino virtuoso al quale hanno sinergicamente contribuito la Prefettura di Reggio Calabria, il Commissario Governativo per l’area di San Ferdinando, la Regione Calabria e le agenzie socio-culturali fisicamente prossime al territorio.
Il comune di San Ferdinando, che ha voluto fortemente la realizzazione della nuova Tendopoli, respinge le accuse di repressione e autoritarismo e rivendica l’impegno profuso per garantire gli attuali standard di sicurezza e di igiene, i soli che danno corpo a quel concetto di dignità della persona che abbiamo il dovere di perseguire e di proteggere.
La Nuova Tendopoli coltiva l’ambizione di essere punto di civiltà, su cui far fiorire un processo graduale ma consapevole di riconoscimento e di inclusione che, valorizzando l’incontro e la diversità, divenga occasione di arricchimento e di nuova redenzione.
Andrea Tripodi
Sindaco San Ferdinando