Ritorno a scuola, rischi infezioni da variante nelle aule. Parla l’esperto: “Aprire porte e finestre in alcuni casi non basta più, ma molti depuratori sono tossici. Esistono tecnologie di origine militare che rendono sicuro un ambiente quasi al 100% e costano anche poco”
Il Prof. Alessandro Miani, Presidente Società Italiana di Medicina Ambientale, è intervenuto nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, riguardo il tema della diffusione del Covid 19 nelle aule scolastiche e negli ambienti al chiuso e alla pericolosità per la salute di alcuni depuratori venduti sul mercato.
“Abbiamo monitorato nel tempo l’Anidride carbonica (CO2) negli ambienti chiusi e in particolare nelle aule scolastiche in alcuni istituti scolastici pugliesi. Monitorare la CO2 permette di ridurre al minimo il rischio di respirare aria espirata da altre persone presenti in un certo ambiente come appunto un’aula scolastica. Questo significa che usando un misuratore di CO2, che ha un costo molto ridotto, e applicando un sistema a “semaforo” possiamo minimizzare i rischi. Restando infatti sotto i 700 ppm è possibile ridurre il rischio di trasmissione del Covid al di sotto dell’1%, il rischio quindi di respirare aria infetta. Questo permetterebbe di capire qual’è la situazione in un’aula e applicare eventualmente il protocollo, molto semplice, di apertura di porte e/o finestre.”
“Alcuni studi, incluso il nostro, hanno dimostrato però che circa nel 45% dei casi aprire porte e/o finestre non è sufficiente. La scienza ci dice che c’è dunque bisogno di fare due cose: La prima è quella di ‘diluire l’aria’ con ventilazione meccanica controllata attraverso dispositivi che appunto favoriscono il ricambio di aria, e in questo modo ridurre la possibilità di infettarsi del 99,6% La seconda cosa, in alternativa a questo o in aggiunta a questo, è quello di dotare le aule di sistemi smart di monitoraggio di CO2 e dotare la classe di un sistema di purificazione d’aria nanoparticellare.”
“A livello scientifico è emerso che per purificare l’aria è meglio non modificare l’aria stessa, nè ciò che è sospeso nell’aria. Tutto ciò che può modificare quello che è presente in aria è potenzialmente tossico per la salute. Un esempio sono i raggi UVC che possono agire sull’aria con un potere battericida ma possono produrre sostanze tossiche respirabili. I sistemi di sanificazione che utilizzando il biossido di titanio sono per esempio sistemi che sconsigliamo vivamente perché se inalato è un cancerogeno certo. Negli Stati Uniti tutti i prodotti che nei mesi scorsi sono stati venduti, compresi gli ionizzatori, ne è stato richiesto il ritiro dal mercato e la restituzione in caso di acquisto già effettuato.”
“Tutto questo non si verifica nei sistemi nanoparticellari, una tecnologia di origine militare, che non prevede l’immissione di nessuna sostanza nell’aria che viene semplicemente filtrata eliminando virus e batteri attraverso un filtro e una leggera scossa elettrica. Sono inoltre molto economici e questo ne favorirebbe ulteriormente l’uso nelle scuole.”