Roberto Crea nuovo allenatore dell’Audax Ravagnese

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Da qualche ora è noto il nome del nuovo allenatore dell’Audax Ravagnese. Il duo Tomaselli – Tripodi ha scelto di puntare su Roberto Crea, reduce dalla bellissima stagione alla guida del San Gaetano Catanoso, con il quale ha sfiorato i playoff nell’ultimo campionato di Seconda Categoria, ottenendo la salvezza diretta (obiettivo dichiarato ad inizio stagione da Pasquale Luvarà) con ben 7 giornate d’anticipo, al primo anno su una panchina del massimo campionato provinciale dilettantistico. La stagione del suo esordio ha pienamente convinto gli addetti ai lavori. L’Audax Ravagnese si assicura un allenatore giovane ed emergente, con poche esperienze si, ma significative. Prima di sposare la causa San Gaetano, ha guidato la Juniores dell’Hinterreggio, della Gallicese e del Bocale, lavorando sulla crescita di giovani di prospettiva (tra i quali si ricorda Francesco Candito, esordiente in Eccellenza grazie al ruolo svolto da Roberto Crea in un progetto che lo vedeva punto focale, e che mirava e tutt’ora mira, quello del Bocale, a fare da fucina di nuovi talenti per la prima squadra, com’è un pò il modello della Villese Calcio e della Reggio Mediterranea). Roberto Crea si è fatto strada dapprima come valido calciatore e riferimento lì davanti. Negli ultimi anni, prima di iniziare ad allenare e conseguire brillantemente il patentino Uefa B, ha chiuso la carriera da calciatore in quel San Roberto di Vincenzo Oliveri, dove chi sta scrivendo adesso, ha avuto la fortuna di conoscerlo, confrontarsi e cogliere questa occasione per crescere. Roberto Crea aveva sin da subito, nel suo Dna, l’attitudine di colui che sa fare da chioccia ai più giovani, facendo leva su qualità umane fuori dal comune, con un modo di porsi e di confrontarsi, un modo di relazionarsi molto curato e rispettoso, con una serietà di comportamento d’esempio per chi si affaccia alla cultura sportiva, al contesto collettivo, al significato di gruppo, nonchè di fertile aiuto per chi vuole e intendere produrre calcio sano, fare un calcio pulito, ordinato, fondato sulla voglia di divertirsi, sulla voglia di vincere, ma anche di rispettare l’avversario. Il classico allenatore carismatico, leader silenzioso. Un suo gol a Salice, portò il San Roberto a giocarsi la qualificazione ai playoff e la conseguente vittoria del campionato. Anche da calciatore lasciava il segno, senza tuttavia strafare. Mai una parola fuori posto, mai un tono alto di troppo. Roberto Crea è anche questo, conservatore di una freddezza che lo rende un uomo razionale, un educatore, un esempio, ancora prima che un allenatore di calcio. Tant’è che il suo esonero dall’incarico di allenatore del San Gaetano Catanoso, è stato visto dai più, come un gesto folle, insensato e controproducente, per una squadra che comunque nutriva un amore calcistico, un affetto e una stima profonda per il proprio condottiero, inducendo l’opinione pubblica generale a dare torto alla società di Pasquale Luvarà, come del resto, hanno dato torto anche i risultati delle ultime due giornate, sotto la gestione di un altro Roberto, Di Giuseppe, il quale ha solo pagato le conseguenze di una scelta sbagliata in partenza. Via via, nel mondo del calcio, Roberto Crea si è saputo costruire anche relazioni sincere ed è anche questo uno degli aspetti principali che hanno colpito l’Audax Ravagnese e hanno spinto il duo Tomaselli – Tripodi a sondare il terreno di uno dei più fedeli e meritevoli dipendenti di Ansaldo Breda. Dopo pochi anni di esperienza da allenatore, Roberto Crea, nel suo piccolo, ha già un curriculum di tutto rispetto. Adesso la sfida più bella. Anche il Motta San Giovanni aveva preso informazioni su di lui in questi giorni, ma già in occasione del quinto compleanno dell’Audax Ravagnese, le parti erano d’accordo. D’altronde, l’unità di intenti, di valori e di principi, secondo la filosofia di una delle società più morali della Lega Dilettanti, sono e saranno sempre alla base di una stagione calcistica ricca di soddisfazioni e all’insegna del divertimento! E tra persone così, non poteva che nascere il matrimonio perfetto. Auguri!

Gianluca Trunfio

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