Roghi tossici a Lamezia, Gianturco (CasaPound): Chi avvelena i nostri figli deve marcire in galera

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Lamezia, 14 luglio. “Ancora colonne di fumo tossico s’innalzano da Scordovillo. Non servono né le chiacchiere e le passerelle di finti politici, né le “pulizie di primavera” che ha predisposto il sindaco Speranza. Urge forte intervento da parte della Prefettura e della Magistratura. Istituzione un registro dei tumori in città. Chi avvelena i nostri figli deve marcire in galera”. A dichiararlo è Mimmo Gianturco, coordinatore di CasaPound Italia in Calabria.

 “Ancora colonne di fumo tossico s’innalzano dal campo Rom di località Scordovillo – afferma Mimmo Gianturco – senza che nessuno prenda seri provvedimenti. Sono troppi i roghi che i residenti del campo, con cadenza quotidiana, appiccano per bruciare copertoni di auto per ricavarne l’acciaio

e per smaltire rifiuti pericolosi, sprigionando diossina nell’aria”.
  “Non servono le chiacchiere e le passerelle di finti politici – continua il responsabile di CasaPound – né le “pulizie di primavera” che, con apposita ordinanza, ha predisposto il sindaco Gianni Speranza nel perimetro di Scordovillo, bensì azioni concrete per mettere fine a questa piaga sociale. Urge un forte intervento da parte della Prefettura e della magistratura, che già anni fa ordinò lo sgombero del campo Rom lametino. L’immobilismo dell’amministrazione comunale è colpevole del grave aumento dei tumori in città, andrebbero denunciati tutti alla Procura della Repubblica”.

 “E’ importante istituire un registro dei tumori in città – conclude Gianturco – affinché si tenga sotto controllo questa malattia. Si deve intervenire in maniera preventiva e repressiva contro questi delinquenti, smantellando definitivamente il campo Rom, ricettacolo di merce rubata e rifugio di criminali.  Adesso basta, la pazienza è finita, chi avvelena i nostri figli deve marcire in galera”.

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