Le dichiarazioni su Gioia Tauro del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, sono gravissime e stupisce che sia proprio un uomo del Sud ad utilizzare luoghi comuni tipici di una certa cultura leghista ed anti meridionale.
Sia chiaro, è indubbiamente vero che la ‘ndrangheta si sia infiltrata anche al Porto di Gioia Tauro, come è vero, però, che i continui ed ingenti sequestri di cocaina ed armi segnalano una efficace e continua risposta dello Stato, cui va il nostro plauso ed il nostro sostegno incondizionato.
Ma la questione non si risolve scippando a Gioia Tauro la centralità dell’Authority, semmai la si aggrava. È sconcertante che il presidente di una regione infestata dalla mafia, almeno quanto la Calabria, utilizzi la presenza di organizzazioni criminali come argomento di lotta politica ed istituzionale, non serve alle due regioni, non serve al loro sviluppo e non serve al Sud.
Peraltro, con il nuovo riordino delle autorità portuali la Sicilia ha ben due authority e non è stata certamente penalizzata . Abbiamo bisogno di ragionare di uno sviluppo complessivo, da immaginare in una strategia di area integrata dello Stretto e del Mediterraneo, non di inutili e dannosi campanilismi. Prima lo si comprende e meglio è per tutti.
Sebi Romeo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale