Rosarno, a Frammenti d’Arte Un tuffo nell’Antica Medma di Giuseppe Verzì

60

Il quarto evento previsto nella programmazione dei salotti letterari “Frammenti d’Arte” curati dall’associazione MedmArte presieduta da Ambra Miglioranzi, si è mantenuto sull’alto profilo tracciato dagli eventi che lo stesso hanno preceduto.

Le premesse non sono state affatto disattese, e di una vera e propria coinvolgente immersione nei fasti della magnifica civiltà sepolta sotto la città di Rosarno, si è trattato.

L’occasione è stata fornita dalla proiezione di un filmato assolutamente “inedito” sulla campagna di scavi archeologici condotta a Nolio-Carozzo nella tarda estate del lontano 1989, in occasione della posa del metanodotto; una vera e propria preziosità, ulteriormente arricchita dall’erudita esposizione del prof. Ugo Verzì Borgese che ha sopperito alla forzosa assenza di Giuseppe Verzì che avrebbe dovuto condurre l’incontro ma che, purtroppo, è stato costretto a malincuore a rinunciarvi per ragioni di salute.

Le bellissime immagini proiettate e la qualificata esposizione del prof. Verzì, hanno affascinato il numerosissimo pubblico presente ed è stato un susseguirsi di emozioni vedere, a quasi un trentennio di distanza, la pura passione che animava lo stesso Giuseppe Verzì ed il compianto prof. Gianni Gangemi.

Nei circa tre mesi della campagna di scavi di Nolio-Carozzo, luogo nel quale era ubicata la necropoli dell’antica Medma, sono state rinvenute 100 tombe, variamente adorne e disposte in parte verso Nord e, per lo più, lungo l’asse Est-Ovest; il filmato ha la particolarità di documentare passo-passo, come ha più volte sottolineato il prof. Verzì, tutte le fasi di uno scavo completo e lo stesso ha voluto ricordare come fosse tradizione comune, in epoca medmea, apporre sotto la lingua del defunto (a volte sugli occhi dello stesso) l’obolo con il quale avrebbe dovuto retribuire Caronte, mitico traghettatore dell’Ade, evitando, così, di errare in eterno e senza pace tra le nebbie del fiume Acheronte.

Prendendo a spunto il tema centrale della serata, il prof. Ugo Verzì Borgese ha offerto alla platea varie digressioni, pur sempre riguardanti la bellezza e la ricchezza dei luoghi e dell’artigianato medmei, su tutti: la fonte della “Testa dell’acqua” posta in una piccola valle proprio nei pressi della necropoli, alla quale ebbe modo di trovare ristoro Demetra, giunta nei luoghi medmei alla ricerca della figlia Persefone rapita da Ade; la caratteristica creta rossa di Medma, di un rosso particolare ed unico tanto da portare il prof. Verzì ad affermare che ogni pezzo di Medma, ovunque disperso nel mondo, sarà comunque riconoscibile.

L’Associazione MedmArte vi invita al prossimo incontro che si terrà giovedì 19 maggio con lo scrittore Giuseppe Bagnato che presenterà il romanzo “Moira”.

Articolo precedente La Fidelitas serve i pasti caldi alla mensa di Corigliano Centro Storico
Articolo successivoUn arresto a Melicucco