Rosarno, accolta richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione di Pisano Bruno

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La Suprema Corte di Cassazione, IV sezione penale, ha annullato senza rinvio, in accoglimento del ricorso presentato dagli avvocati Letterio Rositano e Mario Santambrogio del foro di Palmi, l’ordinanza della Corte d’Appello di Catanzaro, riconoscendo come fondata la richiesta di risarcimento danni per l’ingiusta detenzione patita dal loro assistito, Pisano Bruno classe 83 da Rosarno. Gli Ermellini hanno, infatti, condiviso in toto le ragioni proposte dai due penalisti che, dopo avere ottenuto l’assoluzione del Pisano nel giudizio di merito, hanno sostenuto, con successo, davanti al Giudice di legittimità, anche la pretesa risarcitoria del loro cliente. Nel dettaglio, gli avvocati Rositano e Santambrogio hanno evidenziato come la Corte d’Appello di Catanzaro, investita della originaria richiesta di ingiusta detenzione ex art. 314, c.p.p., non avendo fatto corretto uso dei principi stabiliti dalla Suprema Corte di Cassazione, ha dato vita ad un provvedimento erroneo e contraddittorio. La quarta sezione, recependo pienamente le argomentazioni dei due penalisti, ha, quindi, cassato senza rinvio l’ordinanza impugnata, liquidando, in favore del Pisano, una cospicua somma.          

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