Francesco Cacciola, 46 anni, di Rosarno (Reggio Calabria) arrestato lo scorso gennaio con l’accusa di detenzione abusiva di arma da fuoco e munizionamento e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente poichè trovato in possesso di una pistola semiautomatica ritenuta clandestina (con relative munizioni) e con circa 115 grammi di sostanza stupefacente custoditi all’interno del garage della sua abitazione è stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Nell’occasione, dopo il rinvenimento della sostanza stupefacente e dell’arma, Cacciola veniva tratto in arresto dai carabinieri della Tenenza di Rosarno, che veniva , convalidato poi dal Il Gip del Tribunale di Palmi (dottor G. De Gregorio), il quale disponeva altresì la custodia cautelare in carcere.
Il legale del Cacciola – Avv. Mimmo Infantino – segnalava l’insussistenza della gravità indiziaria sulla clandestinità dell’arma e sul reato di ricettazione “alleggerendo” di gran lunga la posizione del suo assistito.
A circa due mesi e mezzo dall’arresto, lo steso difensore depositava istanza di sostituzione misura dimostrando come alla luce dei principi fissati anche di recente dalla Cassazione e sulla scorta delle modifiche di recente introdotte al Codice di procedura penale, la misura idonea e proporzionata al caso fosse quella degli arresti domiciliari.
Lo stesso Gip del Tribunale di Palmi (dottor G. De Gregorio) – condividendo le argomentazioni dell’Avv. Mimmo Infantino, ha accolto l’articolata istanza difensiva e per l’effetto in data odierna ha disposto in favore di Cacciola Francesco la sostituzione della misura custodiale in carcere con l’applicazione di quella meno afflittiva degli arresti domiciliari.