Rosarno, assolto Chimbru Serhyi. Era accusato di aver favorito un latitante

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Il Tribunale di Palmi, in composizione monocratica, ha assolto Chimbru Serhyi, difeso dagli Avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo.

Il Chimbru era stato tratto in arresto lo scorso 5 gennaio poiché ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento personale, per aver aiutato l’allora latitante C.G. a sottrarsi alle ricerche dell’Autorità giudiziaria. Il citato latitante era stato individuato, e tratto in arresto, proprio presso l’abitazione del Chimbru, il quale, a dire degli organi inquirenti, avrebbe agito nella piena consapevolezza di fornire supporto logistico ad un soggetto braccato dalle forze dell’ordine.

A tale ricostruzione accusatoria si sono opposti gli avvocati Santambrogio e Pirozzo, dimostrando l’assoluta inconsapevolezza da parte del loro assistito della condizione giudiziaria del C.G. e, di conseguenza, dell’antigiuridicità del proprio comportamento. I due penalisti hanno rilevato che i dati refertati dai militari operanti (che avrebbero dovuto rappresentare la prova di un agire del Chimbru teso a fornire supporto al latitante C.G.) fossero, in realtà, privi di effettiva coerenza logica e, dunque, inidonei a supportare la tesi che il loro assistito conoscesse realmente il fine ultimo del proprio “ospite”.

Vi era, anzitutto, l’inverosimiltà di quanto riportato dai militari circa le modalità di individuazione del covo del latitante, avvenuta a loro dire in occasione di una visita fortuita a casa del Chimbru (circa un mese prima dell’arresto), durante la quale i militari avrebbero avuto modo di intuire la sede del nascondiglio del ricercato. Ed ancora, come rilevato dai due difensori, inverosimile era la narrazione delle modalità d’irruzione nell’abitazione del Chimbru, ricostruita ad hoc al solo fine di imputare un comportamento ostruzionistico al soggetto in questione. In effetti, appariva veramente bizzarro che, prima dell’irruzione, i militari avessero avuto modo di rilevare un comportamento anomalo da parte del Chimbru, teso ad evitare il loro ingresso.

Accolta dunque la tesi difensiva degli avvocati Santambrogio e Pirozzo avendo il Tribunale di Palmi assolto il Chimbru per “non aver commesso il fatto”.

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