Doveva essere una domenica all’insegna della buona musica e della fratellanza ma, forse complice il forte vento che ha costretto a modificare la location dell’evento, il risultato di certo non è stato quello sperato dagli organizzatori di Rosarno città Aperta. Porte divelte, bagni e muri rotti, vomito ed escrementi, oltre ad un odore nauseabondo, è questo lo scenario a cui oggi, alla riapertura del Palazzetto dello Sport, hanno dovuto assistere dirigenti ed allenatori delle società sportive che quotidianamente mettono anima e corpo nel provare ad offrire uno svago ed un diversivo a centinaia di giovani rosarnesi.
Per utilizzare un eufemismo, il Palafamurro era inagibile. Allenamenti saltati o spostati in altra sede, importati partite costrette ad essere giocate nei paesi limitrofi, ed oltre il danno la beffa. Le locali società sportive, così ci viene riferito, dovranno provvedere alla pulizia dell’impianto con relativi costi.
Forse questo non farà notizia, chi vive di solidarietà si fregerà di un’altra medaglia per aver portato un po’ di cultura e bontà d’animo nel paese simbolo del razzismo, senza curarsi però delle conseguenze. Sarebbe bello, oltre che doveroso, che chi con tanta solerzia organizza eventi e manifestazioni ripristinasse lo stato originario dei luoghi, staremo a vedere.
Angelo Zurzolo