Rosarno, Ferraro Carmelo non può essere ritenuto un soggetto pericoloso

143

La Corte D’Appello di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo l’appello proposto dagli Avv.ti Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo, ha revocato la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale precedentemente disposta nei confronti del Sig. Ferraro Carmelo. Il Ferraro era stato tratto in arresto nell’agosto del 2010 nell’ambito della maxi-operazione (coordinata dalla D.D.A. di Reggio Calabria) convenzionalmente denominata “Crimine” e che aveva portato alla sbarra più di sessanta soggetti considerati, a vario titolo, appartenenti dell’associazione mafiosa denominata ’ndrangheta, operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, del territorio nazionale ed estero e costituita da molte decine di locali, articolate in tre mandamenti e con organo di vertice denominato “Provincia” (il Ferraro, comunque, era stato già mandato assolto dal Tribunale di Locri, con sentenza liberatoria già confermata dalla Corte D’Appello di Reggio Calabria –I Sezione Penale). A quel procedimento era seguita la proposta avanzata (nel settembre 2014) dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Investigativa Antimafia -, di sottoposizione dello stesso Ferraro alla misura di prevenzione personale e, nel maggio 2015, il successivo decreto con coi il Tribunale reggino disponeva la misura della sorveglianza speciale. Avverso tale provvedimento proponevano appello gli Avv.ti Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo, rilevando, all’uopo, l’illegittimità di quella richiesta preventiva e censurando, inoltre, la violazione della norme speciali che disciplinano la materia delle misure di prevenzione personali. In particolare, i due penalisti hanno sottolineato la necessità che un provvedimento, comunque limitativo della libertà personale, dovesse in ogni caso indicare elementi sintomatici della pericolosità sociale, attuale, del proposto e quindi fatti e comportamenti obiettivamente identificabili ed autonomi rispetto ad un eventuale parallelo giudizio penale. Inoltre, sotto il profilo inerente i dati indiziari, gli Avv.ti Santambrogio e Pirozzo hanno rilevato anche la fallacia delle tesi riportate in proposta, esaurendosi, le stesse, nella valorizzazione di elementi che, pur se oggetto dell’originaria misura cautelare emessa (nel lontano 4 agosto 2010) nell’ambito del citato Procedimento “Crimine”, in realtà mal si attanagliavano con quanto era stato poi appurato all’esito del relativo processo, conclusasi, infatti (ed in entrambi i gradi di giudizio ) con la citata sentenza assolutoria. Accolta in toto, dunque, la prospettazione difensiva avendo, la Corte d’Appello reggina, revocato al Ferraro la disposta misura di prevenzione della sorveglianza speciale.         

Articolo precedente San Ferdinando, viaggiava con mezzo chilo di droga. Arrestato immigrato
Articolo successivoArresto Marcello Pesce, i primi dettagli