Riceviamo e pubblichiamo
In merito alla polemica mediatica scatenatasi nei giorni scorsi contro il Sindaco Tripodi, ritenuta rea di non essersi costituita parte civile nel procedimento penale scaturito dalla nota lettera inviatale , non possiamo esimerci dal manifestare la nostra risentita reazione politica rispetto alle improbabili giustificazioni da costei fornite alla stampa circa i motivi che portarono a quella mancata costituzione.
Ebbene, il Sindaco sostiene che l’amministrazione comunale non si è costituita parte civile perché non vi erano contestati reati di mafia e, inoltre, perché si trattava di un atto solo ostile alla sua persona che non colpiva l’immagine dell’Ente.
E’ evidente che si tratti di una motivazione non plausibile che offende l’intelligenza umana al punto da fare insorgere anche chi come noi di questa vicenda non ha mai voluto fare speculazioni politiche.
Il Sindaco, infatti, non poteva ritenere quella lettera solo un fatto personale perché le era stata recapitata non in quanto quisque de populo, ma perché Sindaco della città a cui venivano rimproverate, a torto o a ragione (non è questo ciò che importa), circostanze specifiche attinenti comunque al suo mandato.
Inoltre, quanto all’affermazione che non si trattava di un reato di mafia, è sufficiente ricordare che nel capo di imputazione vi era contestato l’art. 7 Legge n° 203/91 (aggravante del metodo mafioso) nell’ambito di un procedimento avviato non a caso dalla Procura Antimafia di Reggio Calabria (DDA).
Quindi, sulla base di questi ineludibili presupposti l’amministrazione aveva l’obbligo di costituirsi parte civile nel citato procedimento penale in ossequio a quella delibera votata all’unanimità dall’intero consiglio comunale che impone tale costituzione in tutti i processi in cui sono contestati reati di mafia e che vedono il Comune di Rosarno come parte offesa.
In costanza e nella certezza di questi fatti, farebbe bene il Sindaco ad evitare giri di parole ammettendo candidamente di avere sbagliato.
Gruppo Consiliare Forza Italia Rosarno