Un bilancio di lacrime e sangue, quello che sarà approvato dalla Giunta Comunale entro il 31 marzo,così ha lo ha definito il sindaco Giuseppe Idà, nel suo intervento al Consiglio Comunale di ieri.
Nel corso della sua relazione il primo cittadino rosarnese ha reso edotti, consiglieri e cittadini, sui debiti ereditati, ammontanti a circa quattro milioni di euro.
Tale somma comprenderebbe poco meno di un milione di euro (la maggior da corrispondere a banche alle quali Camassambiente ha ceduto il credito) per spese di raccolta rifiuti, e quasi un altro milione di euro non pagato alla Regione Calabria per i conferimenti al termovalorizzatore, per le annualità 2014 e 2015.
Il sindaco ha altresì precisato come si tratti di debiti pregressi,in quanto, durante la sua amministrazione in otto mesi siano state saldate per il servizio sette fatture mentre un’altra è stata oggetto di contestazione.
Ma, così come riferito da Idà, i debiti dell’Ente non riguardano solamente la questione rifiuti, sono stati, infatti notificati al Comune di Rosarno due decreti ingiuntivi per un importo complessivo di poco superiore ad un milione e duecentomila euro, per fatture Edison relative alle annualità 2012 e 2013 non saldate.
A ciò vanno aggiunti circa quattrocentomila euro di debito con la Sorical, con la quale grazie al lavoro del vicesindaco con delega al bilancio Mimmo Rizzo si è raggiunto un accordo per un piano di rientro. Relativamente a tale debito il sindaco ha precisato come alla fine della legislatura dell’amministrazione Tripodi il debito fosse quasi il doppio e sia stato parzialmente saldato solo in seguito.
Infine, a gravare sulle casse comunali, vi sono circa altri trecentomila euro di debiti ereditati riguardanti i mancati pagamenti a PosteTributi e Fastweb. A questi vanno aggiunti i debiti con la IAM ancora in fase di definizione, ed ammontanti alla fine della precedente legislatura a circa centomila euro.
Durante il suo intervento il primo cittadino rosarnese ha ricordato come la precedente amministrazione abbia altresì contratto un mutuo di circa tre milioni di euro per far fronte ad ulteriori debiti, somma questa che ovviamente graverà sul bilancio dell’Ente ancora per anni.
Idà ha però voluto rassicurare la cittadinanza,infatti, molto è stato fatto e molto altro verrà realizzato, promettendo che l’anno prossimo farà un ulteriore resoconto sulla situazione debitoria con la certezza che le casse del Comune, che non è a rischio dissesto, verseranno sicuramente in migliori condizioni rispetto ad oggi.
Il Consiglio Comunale di ieri ha approvato altresì all’unanimità la destinazione ad uso sociale della struttura comprensiva di un campo da tennis sorta ove prima insisteva l’ex fabbrica Rognetta, che a breve dovrebbe finalmente essere resa fruibile ai cittadini.
Tra i punti all’ordine del giorno vi erano anche la discussione sulla crisi agrumicola e sul Porto di Gioia Tauro.
I gruppi di minoranza guidati dall’Avv. Giacomo Saccomanno e dell’Arch. Mimmo Scriva hanno chiesto la celebrazione di un consiglio comunale aperto, affinchè i cittadini tutti potessero dire la loro sull’argomento. Per la maggioranza, il capogruppo Papaianni, si è mostrato disponibile a tale soluzione, successivamente però alla redazione da parte della commissione Immigrazione di un documento da portare in consiglio ed eventualmente da modificare e/o integrare. Per protesta il gruppo Forza Italia 2.0 composto oltre che da Saccomanno, dai consiglieri Cusato e Zungri (ieri assente Gioffrè) ha abbandonato l’aula.
Nell’ultimo punto all’ordine del giorno, riguardante la questione Porto ed il rischio licenziamento per 400 lavoratori, dopo l’intervento della Consigliera D’Agostino la quale ha chiesto maggiore attenzione sul punto, il Sindaco Idà dopo aver comunicato di essere in contatto con l’azienda per seguire gli sviluppi della vicenda ha espresso solidarietà ai lavoratori ed alle loro famiglie.