Nei giorni scorsa è pervenuta al Comune di Rosarno una lettera anonima con accuse specifiche di illegalità commesse da alcuni esponenti della maggioranza. In particolare l’autore (o gli autori) dello scritto accusavano il Sindaco Giuseppe Idà, l’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Palaia ed il Presidente del Consiglio Stefano Iannaci, di rapporti poco chiari con presunti esponenti di famiglie mafiose, di aver intascato (direttamente o tramite terzi) tangenti e di aver elargito illegittimamente denaro pubblico.
In un primo momento, la missiva ci ha lasciati sgomenti vista l’assurdità di quanto riportato nella stessa. Ma, siccome la nostra azione amministrativa sin da subito è stata improntata nel solco della trasparenza e della legalità non solo abbiamo trasmesso immediatamente la lettera alla Procura della Repubblica di Palmi mediante la Tenenza dei Carabinieri di Rosarno ma, abbiamo altresì presentato una denuncia querela nei confronti di ignoti, con riserva espressa di costituirsi parte civile per il risarcimento di tutti i danni, morali e materiali, subiti e subendi.
Questa astio e questa cattiveria gratuita, non fanno altro che dimostrare la bontà del nostro operato e della nostra trasparenza che sta scardinando poco alla volta alcune incrostazioni. Forse, lo sciacallo di turno sperava di intimorire o mettere pressione facendoci desistere dal nostro oneroso compito, in realtà è riuscito solamente a dare ulteriore slancio motivazione nel proseguire il nostro operato.
La speranza è che il “coraggioso” autore di tale diffamante e calunnioso scritto possa essere individuato ed assicurato alla Giustizia, in quanto con la sua missiva infamante è stato l’unico a commettere reati.
Avv. Giuseppe Idà
Sindaco di Rosarno
Avv. Giuseppe Palaia
Assessore ai Lavori Pubblici
Stefano Iannaci
Presidente del Consiglio