Dopo Sinistra per Rosarno anche il Circolo territoriale del PD “avuta lettura delle deliberazioni del Commissario Prefettizio n. 9, 10 e 11 del 29-07-2015, riguardanti rispettivamente la Tassa sui rifiuti solidi urbani 2015, la TASI e l’IMU 2015, esprime il proprio stupore per l‘aumento vertiginoso dei principali tributi comunali che andranno a colpire indiscriminatamente la popolazione, già in difficoltà per la perdurante crisi economica.”
Come riportato in una nota stampa, secondo i democratici di Rosarno “Non si riesce a comprendere come la Tassa sui rifiuti 2015 deliberata non abbia in nessun modo tenuto conto dei miglioramenti conseguiti con la differenziata ma si sia limitata all’aumento del 40% rispetto a quella deliberata dall’amministrazione Tripodi per il 2014. Tale aumento appare ingiustificato, anche alla luce dell’aumento delle tariffe regionali in discarica e comprende voci nel piano dei costi, come lo spazzamento meccanico mai effettuato nel corso del 2015. Che dire poi dell’aumento dell’aliquota IMU prima casa dal 2 al 4 per mille e, soprattutto della TASI dal 2 al 2,5 per mille, che colpirà tutti i proprietari di abitazioni che pagheranno a Dicembre, non solo il saldo del 2015 ma anche la differenza sull’acconto di Giugno.”
L’ex partito di maggioranza in seno al consiglio comunale accusa in particolare come “I criteri ragioneristici e burocratici utilizzati nella stesura del bilancio, non tengono conto della grande difficoltà di molte famiglie che avranno anche come ulteriore sorpresa, l’aumento del buono pasto per la mensa scolastica. Tutti questi aumenti, sembrano dettati più dalla fretta di approvare il bilancio che guidati dalla ponderatezza di risparmiare e razionalizzare la spesa. Quanti risparmi si sarebbero potuti effettuare valorizzando l’uso degli immobili confiscati, eliminando sedi in locazione, come quelle dei Vigili Urbani, riducendo le attività esternalizzate o i costi del personale?”
Il Partito Democratico invita il Commissario a rivedere, dove possibile, la tassazione deliberata o a introdurre delle riduzioni per le famiglie monoreddito o in quelle con capo famiglia disoccupato ed a percorrere la strada del baratto amministrativo seguendo l’esempio di altri comuni calabresi e permettendo a coloro che vogliono pagare le tasse ma non possono economicamente, di prestare attività manuali a favore del Comune.