È giunta presso la nostra redazione una lettera firmata dagli stessi autori dello striscione affisso in piazza Duomo a Rosarno, la notte della vigilia di Natale.
“Vorremmo fare chiarezza sull’articolo comparso sulla Gazzetta del Sud Martedì 28 Dicembre 2021 in relazione allo striscione di protesta per la mancanza delle luminarie natalizie esposto in piazza Duomo a Rosarno.
“Commissari, mai viste luminarie come quest’anno!” È forse una bugia? Se l’amministrazione fosse stata presieduta da un sindaco, lo striscione avrebbe citato: “ Sindaco, mai viste luminarie come quest’anno!”.
Siamo un gruppo di cittadini ed abbiamo aspettato fino all’ultimo, fino a quando abbiamo avuto la certezza che il nostro paese sarebbe rimasto al buio, e non certo per fare polemiche insensate.
Crediamo che i cittadini debbano essere parte attiva della propria comunità, noi ci sentiamo cosi. L’articolo del 28 parla di buontempone o di regia occulta finalizzata a delegittimare la presenza dello stato (i commissari) in un comune sciolto per mafia. È ridicolo! Etichettare delle Nobili Intenzioni con aggettivi di questo tipo. È un alibi.
Capiamo chiaramente la condizione finanziaria in cui versa nostra città, capiamo lo sforzo di ogni amministrazione, e anche lo sforzo al quale sono sottoposti i Commissari. Sappiamo anche che gran parte della popolazione è insolvente dal punto di vista tributario nei confronti del comune e che tale situazione impedisce agli amministratori di far fronte a spese considerate “superflue”, ma questo non può diventare un alibi, soprattutto quando la richiesta è quella di poter avere anche un solo segno e di poco valore economico che ci ricordi delle feste natalizie, questo è dovuto a tutti i cittadini, a prescindere se sono solventi o meno.
I nostri figli, tornando da paesi limitrofi ben illuminati e ben curati ci chiedono perché il nostro paese è buio, tutti i rosarnesi se lo chiedono, nessuno escluso. Alcuni si danno delle risposte conoscendo la finanza del comune, tanti altri no. Ma tutti hanno fatto la stessa considerazione: ma perché il nostro è l’unico paese ad essere senza illuminazione natalizia, è forse l’unico paese economicamente in dissesto (sappiamo che non è così)?
Forse sarebbe bastata una comunicazione alla cittadinanza da parte della terna commissariale per rendere note le difficoltà economiche e spiegare quindi il perché dell’impossibilità delle luminarie. Ma neppure questa è stata vista o udita. Neppure una parola di conforto.
E allora, per dare una risposta, abbiamo speso qualche centinaio di euro per la stampa di uno striscione qualche giorno prima del 23 (anche questo fattore è stato “messo al vaglio”), sperando di non doverlo esporre, ma alla fine siamo stati costretti a farlo anche per dare voce ad una protesta che viene fuori solo per il desiderio di poter sperare che i nostri figli possano vivere una Rosarno migliore nella quale siamo vissuti noi e che imparino ad essere attivi nelle iniziative comunitarie. Vogliamo che facciano sentire la loro voce quando un diritto morale gli viene meno, sempre nel rispetto della legge e contro ogni forma di vandalismo, mafiosa o legata alla politica e nell’interesse del proprio portafoglio. Vogliamo che capiscano che i loro diritti a volte li devono strappare con forza alla società che non concede neppure quelli, vogliamo che capiscano che devono essere i primi a muoversi per non fare la fine di tutti quelli che sono sprofondati nella rassegnazione.
Abbiamo anche messo in preventivo fino a 300 euro di multa per affissione abusiva, il prezzo da pagare come portavoce di un malcontento collettivo, il prezzo da pagare per la nostra libertà di espressione (Art. 21 della Costituzione italiana).
Per il senso di rispetto che proviamo verso la nostra città, abbiamo legato lo striscione con cura, senza fare danni, senza imbrattare muri, senza offendere nessuno e sotto la videosorveglianza delle telecamere, non siamo vandali.
Comunichiamo ai Commissari che possiamo comprendere tutto, e che è giusto che si debbano occupare di cose ben più serie che di luminarie, ma un piccolo albero in piazza sarebbe costato poco e sarebbe stato un bel gesto. Inoltre, qualunque azienda avrebbe partecipato attivamente se fosse stata coinvolta. Quella dei Commissari è stata una piccola negligenza e ci saremmo aspettati, continuiamo a ripetere, parole di conforto da parte loro, non certo accuse e soprattutto di questo calibro. Del resto, i cittadini vivono la loro città, mentre le istituzioni fanno carriera.
È un sacrosanto diritto dell’uomo quello di poter manifestare ed invitiamo tutta la popolazione a farlo, a svegliarsi, a invertire la rotta e a farsi ATTIVI. A cominciare a credere in ciò che è possibile perché tutto può cambiare, da domani, anche e soprattutto in un paese ai nostri occhi bellissimo come Rosarno.
”La cittadinanza”