Dopo oltre 6 mesi ed a seguito di diffida del signor Prefetto, finalmente è stato fissato il Consiglio Comunale aperto per discutere della crisi agrumicola, della situazione del porto e del licenziamento dei dipendenti e delle condizioni dei Cimiteri (cittadino e quello del Bosco da realizzare).
Ebbene, questo tanto atteso Consiglio Comunale fissato per il 18.10.2017, ore 17.00, non si è tenuto! Invero, il Presidente del Consiglio Comunale, Stefano Iannaci, alle ore 17.10, ha dichiarato chiusa l’assemblea per la mancanza del numero legale.
I fatti: alle ore 17.00 viene chiamato l’appello da parte del Presidente e non essendoci il numero legale lo stesso ha dichiarato chiusa l’assemblea. Le richieste di attendere l’arrivo degli altri consiglieri, che erano per strada, non è stata accolta, e per la prima volta ed immotivatamente non si è tenuta l’assemblea. Non può non precisarsi che sempre nelle precedenti sedute si è atteso l’arrivo di tutti i consiglieri ritardatari.
Ma, a parte tale mancanza di garbo istituzionale, risulta evidente la violazione dell’articolo 42 del Regolamento Comunale che stabilisce al comma secondo e terzo: “..2. Qualora i consiglieri non siano inizialmente presenti nel numero prescritto, il Presidente dispone che si rinnovi l’appello quando tale numero risulta raggiunto. 3. Nel caso in cui trascorra un’ora da quella fissata nell’avviso di convocazione ed eseguito l’appello sia constatata la mancanza del numero dei consiglieri necessario per validamente deliberare, il Presidente ne fa prendere atto a verbale e dichiara deserta l’adunanza ..”.
Un atto pesantissimo che denota la non agibilità democratica del Consiglio Comunale di Rosarno, per la quale questi consiglieri di minoranza non possono che rivolgersi alla S.V.Ill.ma garante sul territorio del corretto e legale funzionamento degli enti locali. Dopo oltre sei mesi ed in modo palesemente illegittimo e violando la legge, il Presidente del Consiglio Comunale ha chiuso l’assemblea dopo appena 10 minuti circa, quando l’articolo 42 del Regolamento Comunale stabilisce che deve decorrere almeno un’ora.
Una condotta del Presidente incomprensibile ed al limite della legalità, stigmatizzata anche da alcuni consiglieri di maggioranza, e che sembra cerchi di non far parlare i cittadini su dei problemi di rilevantissima importanza per la città. Specialmente per il problema dell’agricoltura, molto sentito dalla popolazione e dagli agricoltori, e con molte persone che volevano manifestare sulla anomalia del mercato locale, sul quale, molto probabilmente, qualcuno non vuole che se ne parli.
(D. Scriva – Giusy Zungri – G. Saccomanno – E. Cusato – L. D’Agostino – A. Gioffrè)