Inizia a farsi chiarezza sulla morte di Maria Cannatà, la donna cinquantaduenne di Rosarno, deceduta il 30 aprile presso l’ospedale Riuniti di Reggio Calabria, dove è stata ricoverata il 24 aprile, proveniendo dall’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena.Secondo la denuncia effettuata dalla figlia, proprio in tale nosocomio la madre sarebbe stata aggredita da un’altra paziente, nel reparto di psichiatria, in modo reiterato. Il tutto senza che nessuno dei sanitari intervenisse. La sig.ra Cannatà al suo arrivo all’ospedale reggino presentava, così per come accertato dalla Tac, gravi danni celebrali, che hanno costretto la paziente ad un’operazione, purtroppo non andata a buon fine. Così come riportato dal Quotidiano della Calabria, il sostituto Procuratore di Palmi Luigi Iglio che sta indagando sulla vicenda, avrebbe firmato venti avvisi di garanzia nei confronti di sei medici: Carmelo Mangione, Rosa Luppino, Maria Carmela Di Bartolo, Graziella Teresi e Maria Rosaria Teresi. Risultano indigati altresì i seguenti infermieri e operatori: Caterina Callà, Giulia Anna Maria Loiacono, Adelina Seminara, Letterio Villari, Luigi Campanella, Teresa Foti, Francesco Marvaso, Fortunata Vaticano, Salvatore Accardo, Giovanna Noto, Francesco Strangio, Carmelo Franchetti, Saverio Cipri e Olga Gervasio.
La figlia Antonella, intervistata dalla rivista Terra di Mezzo, chiede Giustizia!
L’articolo con tutti i dettagli sulla vicenda è presente al seguente link
http://www.zmedia.it/cronaca/2143-donna-di-rosarno-uccisa-in-ospedale-a-polistena