Rosarno, “Sabato a Teatro” ha visto protagonista la “Piccola Compagnia del Teatro” di Pellaro

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Nella terza serata della rassegna teatrale “Sabato a Teatro”, organizzata dal Laboratorio Teatrale Rosarno ’76, il palcoscenico dell’auditorium del liceo scientifico “R. Piria” di Rosarno ha visto protagonista la “Piccola Compagnia del Teatro” di Pellaro con lo spettacolo “Maru a cu ‘nci capita” di Rocco Chinnici.

Padrone indiscusso della serata l’umorismo che gli attori hanno ben saputo innestare tra le battute e la caratterizzazione di personaggi alquanto singolari e strampalati.

Al centro della scena, il povero Mastru Melu (Giuseppe Minniti), l’ultimo calzolaio rimasto in paese, il quale, reduce da un matrimonio andato a male a causa dei facili costumi della moglie, decide di risposarsi scegliendo stavolta la più brutta del paese, Lucia (Annalisa Paviglianiti). Tra i due però non sembra esserci un’appassionante feeling e così, a seguito dei poco celati tentativi di portarlo a letto di lei e dei lapalissiani rifiuti di lui, i due finiscono con l’affidare le sorti del loro amore a due colpi di martello: il suddetto segnale sarà d’ora in poi motivo di equivoci e qui pro quo che scateneranno rocamboleschi intrighi. Tant’è che irrompe sulla scena Santino (Carmelo Latella), un furbetto tutto pepe che, fingendosi stupido, fa le scarpe a tutti quanti. Il garzone infatti, in alleanza con una zingara (Claudia Oriente), mette a punto una strategia per derubare il povero calzolaio da tutti i suoi averi: gli fanno credere che sia morto in modo che sua suocera (Nunziella Mafrica) lasci l’eredità alla figlia e, una volta rinvenuto, possano campare in serenità. La furba zingara però ha fatto un altro accordo con la vicina di casa Luisa (Angela Ielo), la quale è follemente innamorata di Mastro Melo e vuole sottrarlo alle braccia dell’attuale moglie.

A completare il simpatico quadretto partecipano anche Padre Liborio (Giuseppe Paviglianiti), la sua perpetua (Maria  Campolo) e un frettoloso notaio (Giuseppe Pellicanò).

Così, in un andirivieni di personaggi, tra colpi di martello e “cannovazzi” da strizzare, la scena si colora di allegria e buon umore. Sul palco, gli attori hanno saputo rappresentare con abili e caratteristiche interpretazioni, situazioni oniriche e surreali adempiendo a uno dei fini del teatro: trasportare il pubblico in un una dimensione fantastica dove può spegnere i pensieri ed accendere il sorriso.

L’appuntamento è sabato 30 marzo con il “Teatro Stabile Nisseno” che da Caltanissetta proporrà “Una nonna in ostaggio”.

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