Rosarno – scontro tra amministrazione comunale e gruppo “Rosarno Bene comune” su rendiconto bilancio.
Da questa mattina sui social e la stampa locale, è in corso uno scontro tra il gruppo “Rosarno Bene comune” e l’amministrazione comunale di Rosarno.
La diatriba parte da una comunicazione del Prefetto Vaccaro, indirizzata al Sindaco Cutrì e al consiglio comunale, in cui si invita lo stesso a deliberare il rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2023.
Con un primo post sui social il consigliere di minoranza, Cosma Ferrarini, ha invitato i cittadini a prendere atto di quanto inviato.
Si legge nel post, con allegata la nota inviata dal Prefetto:
POST DEL GRUPPO “ROSARNO BENE COMUNE”
“NOMINA DI APPOSITO COMMISSARIO E AVVIO DELLA PROCEDURA DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ROSARNO”
Il Prefetto
(Vaccaro)
È quanto recita la SECONDA diffida inviata dalla prefettura alla nostra amministrazione comunale in merito all’inadempienza della presentazione del rendiconto di gestione 2023 entro i termini previsti dalla legge (30/04/2024).
Ora la maggioranza ha meno di 20 gg di tempo per evitare la tragedia (annunciata)!
Un ulteriore tassello che va a comporre un quadro che fotografa una maggioranza inadempiente, inesperta e incapace anche solo di espletare il lavoro dell’ordinaria amministrazione.
INVITIAMO TUTTI I CITTADINI a partecipare al prossimo consiglio comunale del 5 giugno alle ore 18:00 nel quale si discuterà, tra le altre cose, anche sulle attività della STEP srl (riscossione tributi comunali).
LA NOTA DEL PREFETTO
“Inosservanza degli obblighi relativi all’approvazione del
rendiconto di gestione 2023. Art. 227, commi 2 e 2-bis, del D.L.vo 267/2000. Diffida.
Si fa seguito a precorsa corrispondenza e da ultimo alla prefettizia n. 46338 del 30 aprile 2024 concernente l’approvazione del rendiconto di gestione 2023.
A tale riguardo risulta che, alla data odierna, il Consiglio di codesto Comune, sebbene la Giunta municipale abbia approvato lo schema, non ha provveduto a deliberare il rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2023, entro il termine, previsto dall’art. 227, comma 2, del D.L.vo 267/2000, del 30 aprile 2024.
Pertanto, l’Organo consiliare di codesto Ente è invitato ad adottare la deliberazione riguardante il rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2023 in un termine non superiore a venti giorni dalla data di ricevimento della presente nota.
La S.V., nella qualità di Presidente del Consesso municipale, vorrà far notificare ai Consiglieri il presente atto.
La S.V. medesima dovrà comunicare a questa Prefettura gli estremi della delibera di adozione del predetto
documento contabile.
In caso di inadempienza si riterrà perfezionata la fattispecie di cui all’art. 141, comma 2, del D.L.vo 267/2000 che prevede la nomina di apposito Commissario per l’approvazione del documento contabile e l’avvio della procedura di scioglimento del Consiglio comunale”.
LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
A seguito della pubblicazione del post, delle condivisioni sui social, e dei commenti di alcuni cittadini preoccupati per “l’eventuale nomina di un Commissario”, l’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato in cui si legge:
“AVVISO ALLA CITTADINANZA
NESSUN COMMISARIO È STATO NOMINATO E NESSUNA PROCEDURA DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ROSARNO È STATA AVVIATA DA S.E. IL PREFETTO
L’Amministrazione Comunale di Rosarno intende TRANQUILLIZZARE la Cittadinanza che nessuna procedura di scioglimento del Consiglio Comunale è stata avviata da parte della Prefettura, né alcun Commissario è stato nominato, contrariamente alla notizia fatta circolare in modo tendenzioso e fazioso sui “Social” da parte del Gruppo di Minoranza Progetto “Rosarno bene Comune”.
FALSA risulta anche l’affermazione che l’Ente abbia ricevuto per la seconda volta la diffida da parte della Prefettura.
L’unica diffida ad osservare gli obblighi relativi all’approvazione del Rendiconto di gestione 2023, giunge al protocollo dell’Ente quattro giorni prima della convocazione del Consiglio Comunale, che prevede al punto 3 proprio l’approvazione del Rendiconto di gestione 2023, risultando, pertanto, adempiente secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Si precisa, inoltre, che lo schema di Rendiconto è stato approvato in data 30 Aprile 2024 con Delibera di Giunta n. 71 e successivamente trasmesso all’Organo di Revisione per il parere di competenza, il quale con apposita Relazione, pervenuta al Protocollo dell’Ente in data 13.05.2024, si esprimeva con giudizio POSITIVO. Nella stessa data, l’Ufficio di competenza ha provveduto a notificare a tutto il Consiglio Comunale la comunicazione di avvenuto deposito della Relazione dell’Organo di Revisione.
Il Consiglio Comunale è stato convocato per il giorno 5 Giugno 2024 nel rispetto di tutte le procedure previste.
Le tempistiche legate all’approvazione, pertanto, tengono conto degli aspetti tecnici, ovvero il tempo necessario al Revisore per il rilascio della Relazione (senza la quale il Rendiconto non può essere approvato) ed il termine, non inferiore a venti giorni fissato dalla Legge (Art. 227 c.2 del T.U.E.L.), che prevede che i Consiglieri Comunali possano prendere visione, informarsi e prepararsi, per discutere sul Rendiconto. Si tratta di norme a tutela di tutti i Consiglieri Comunali.
SI INVITANO GLI AUTORI DELL’ARTICOLO A DARE CORRETTA LETTURA DELLE “CARTE” OVVERO DEI DOCUMENTI UFFICIALI, DANDO AD ESSE IL GIUSTO PESO.
PERTANTO, SI RINVIANO AL MITTENTE TUTTI GLI AGGETTIVI UTILIZZATI NEI CONFRONTI DI QUESTA AMMINISTRAZIONE”.
Lo scontro è proseguito nei commenti social tra chi sostiene che il gruppo “Rosarno bene comune” abbia provocato soltanto allarmismo e chi d’altra parte difende quanto riportato nella prima comunicazione, affermando di non avere mai scritto di un imminente commissariamento.
IL POST SUI SOCIAL DEL GRUPPO “ROSARNO BENE COMUNE”
Dopo il comunicato dell’amministrazione comunale un’altra nota stampa è stata diffusa dal gruppo:
”FALSI NOI O MISTIFICATORI LORO?
La maggioranza ci accusa di diffondere notizie “tendenziose e faziose” e in modo subdolo mistifica il nostro operato nella speranza di offuscare la gravità dell’evento.
Noi NON abbiamo scritto che è già in essere lo scioglimento del consiglio comunale (basta saper leggere), ma abbiamo pubblicato la diffida (la seconda dopo quella per il bilancio) che la Prefettura ha inviato all’amministrazione comunale di Rosarno nella quale viene chiaramente indicato un tempo perentorio di 20 gg trascorsi i quali verrà messa in atto lo scioglimento del consiglio comunale.
Ammenochè la nostra amministrazione crede che la diffida sia un falso, non deve far altro che prendere atto di quanto intimato dal prefetto e fare un mea culpa sul proprio (NON) operato.
Questa amministrazione, ha già incamerato due diffide (bilancio e consuntivo), segno questo che il lavoro viene svolto male e comunque non rispetta i termini previsti dalla legge.
Se la pena del NON operato prevista dalla legge è lo scioglimento del consiglio comunale, questa non è una responsabilità che può essere addebitata di certo a noi…ma questa è”.