Mimmo Scriva, il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Rosarno, esprime “sdegno, amarezza e delusione per la mancata candidatura dell’on. Alessandro Nicolò al Senato della Repubblica”.
“Siamo rimasti basiti ed interdetti rispetto ad una scelta che viola palesemente gli ideali che dovrebbero guidare l’agire politico e relativamente alla quale continuiamo a registrare malumore diffuso sia dalla base del partito che dalla cittadinanza tutta.
Al di là delle ideologie e dell’appartenenza politica di ognuno, vi sono regole non scritte, di correttezza e buona fede, che in questa fattispecie sono state apertamente calpestate.
L’operazione selvaggia – di chiara impronta partitocratica – ha reso manifeste ambiguità e doppiezza di quanti avrebbero dovuto, per funzioni e ruoli ricoperti, rendersi garanti di un risultato che doveva essere fisiologico, scontato.
Così non è stato. Ha prevalso il voltafaccia dei traditori dell’ultima ora. Paradossale e grottesco che proprio il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, uomo e rappresentante delle Istituzioni dalla storia politica adamantina, sia stato estromesso rispetto ad una candidatura che era nell’ordine naturale delle cose, oltre ad essere apparsa blindatissima fin dall’inizio, per bocca dello stesso presidente Berlusconi, di Renato Brunetta e dei più alti dirigenti di partito.
Il nome dell’On. Alessandro Nicolò sic et simpliciter avrebbe dovuto figurare in cima alla lista dei candidati alle imminenti consultazioni, considerati la tracciabilità della sua alta e specchiata moralità nonchè il coerente e grande impegno politico sempre dalla stessa parte, anche nei momenti più bui di Forza Italia, allora definito in maniera dispregiativa, il partito di Dudù.
Quanti hanno prodotto questa ‘mostruosità politica’ appartengono, fuor di dubbio, alla ‘stirpe dei Bruto’. Una scelta nefasta che sta travolgendo la stessa tenuta del partito ed il consenso della gente che è indignata e dalla quale riceviamo continuamente manifestazioni di protesta.
Ancora una volta, ad essere offeso è il principio di rappresentatività del territorio. Un’offesa dunque sia all’intelligenza dei calabresi che a quanti hanno sempre operato al servizio del partito e nell’interesse della comunità con serietà, rigore e competenza”.