Rosarno, “Verità sulla morte di mia madre”. Antonella dopo la morte in ospedale della madre

39

Articolo estratto dal secondo numero di Terra di Mezzo, il mensile cartaceo di Zmedia. Maggio 2014

Morire di sanità. Succede spesso in Calabria, succede soprattutto in una terra che patisce la mancanza di punti qualificati di assistenza medico-sanitaria. A Rosarno il rosario delle morti per presunta malasanità si arricchisce di un altro tragico grano. La rabbia è tanta, così come il dolore e l’indignazione per una nuova durissima e presunta storia di ordinaria follia sanitaria.  La vittima si chiamava Maria Cannatà, poco più che cinquantenne, e la triste e inaccettabile storia la racconta la sua figlia Antonella.

E’ maggio, primavera , come ogni anno ricorre la festa della mamma e indipendentemente dall’età, in questo giorno ci si sente tutti un po’ piccoli, perché la mamma si sa’ , tiene la mano dei suoi bambini per un tratto di strada , ma i loro cuori per sempre.

C’è chi però una mamma  l’ha persa  nemmeno un mese fa  ed ancora si chiede  perché, invocando che sia fatta giustizia . Antonella  neppure un mese fa si è ritrovata senza il sorriso della sua mamma. Nella settimana precedente la  Pasqua  ha accompagnato sua madre  Maria, presso il vicino Ospedale di Polistena , dove è stata poi ricoverata. Una figlia che si affida alle istituzioni sanitarie sperando che come sarebbe normale, sua madre possa essere aiutata. Qualcosa però non è andata decisamente nel verso giusto.

 Antonella grazie per aver accettato di parlare con noi, nonostante il dolore  lancinante, puoi raccontarci in breve cosa è accaduto?

 Mia madre è stata ricoverata presso l’Ospedale di Polistena il 16 aprile .All’inizio, secondo consiglio dei medici, i  nostri contatti erano solamente  telefonici ma, dopo qualche giorno mi sono recata nel reparto a farle visita ed ho subito  notato  che era successo qualcosa. Mamma  infatti presentava visibili “segni di percosse” sul corpo, per cui mi sono rivolta a “ chi di competenza” chiedendo informazioni e delucidazioni. Mi è stato detto di non preoccuparmi , che il tutto era dovuto ad una caduta accidentale e di tornare a casa. Io da ragazza normale e forse un po’ ingenua ho creduto a quelle parole.

Dopo qualche giorno però la situazione è peggiorata…..

In effetti  è così. Recandoci nuovamente presso il reparto inizialmente ci siamo visti inizialmente negare la possibilità  di poterle fare visita ,sempre con la motivazione che sarebbe stato meglio così per il bene mia madre, ma quando siamo tornati  dopo qualche giorno, l’ abbiamo trovata visibilmente  “trasformata” e “scossa” , segnata sia fisicamente che moralmente. Questa volta addirittura stava peggio del giorno in cui la vidi per la prima volta. Preferisco  non entrare nei dettagli perché per me è una ferita aperta che brucia ancora tanto.

Rispettiamo la tua scelta, puoi dirci solo quando è avvenuto il “tracollo”?

Dopo Pasqua abbiamo trovato mamma ricoverata presso un altro reparto rispetto a quello in cui era stata condotta al momento del ricovero  , e la situazione era decisamente peggiorata  al punto che urgeva un immediato trasporto con tanto di elisoccorso presso l’Ospedale di Reggio Calabria, dove mia madre è stata operata ed è morta inspiegabilmente il giorno dopo.  Ed io ancora non riesco a capire perché, visto che mia madre era stata ricoverata per problemi che di certo non presagivano la morte….

Antonella non accusa nessuno, Antonella chiede solo che venga fatta chiarezza su una vicenda dai tanti lati oscuri. Non ci sono certezze , a parte quella che una donna di 52 anni , è morta senza una spiegazione ancora chiara, lasciando nello sconforto e nel dolore due figli e un marito che non riescono ad accettare una morte così illogica . La famiglia attende il corso delle indagini e spera che venga fatta giustizia, affinchèsi possano e debbano  evitare altre “insensate” morti come quella della signora Maria, che è andata via prematuramente e che non potrà più far sorridere la sua famiglia con quel sorriso che solo una mamma può avere.

Giada Zurzolo

 

Articolo precedente Aggressione del boss Gallico al pm Musarò, il racconto del magistrato alla commissione antimafia
Articolo successivoA Rizziconi Campus Regionale Prociv-Arci Calabria